Il Cineclub Universitario ha sede presso il Cineporto di Lecce in via Vecchia Frigole 36 e per la propria attività di promozione della cultura audiovisiva si avvale del supporto e del patrocinio della Fondazione Apulia Film Commissione Università del Salento, in collaborazione con la Scuola Superiore ISUFI (ASSI), per costruire un operatore culturale e aggregatore di contenuti, con la prospettiva di entrare in rete con altri soggetti attivi nel campo della promozione della cultura cinematografica.
Il progetto ha consentito agli studenti di vivere un’esperienza formativa unica per consolidare il loro specifico profilo professionale e affinare il processo di apprendimento. Nello stesso tempo, per due anni, il lavoro del Cineclub ha offerto al pubblico una programmazione articolata in proiezioni e incontri con relatori provenienti sia dalla comunità artistica, sia da quella scientifica, affrontando temi centrali del dibattito teorico (comunicazione digitale, film studies, television studies, identità del territorio, transmedia storytelling).
Presenta oggi, ore 18.30, l’ultimo di tre appuntamenti cinematografici, con dibattiti tra professori dell’Università del Salento e pubblico in sala per ragionare sui tratti distintivi di uno scenario interdisciplinare e internazionale complesso.
La rassegna è l’occasione non soltanto per vedere film importanti nel panorama internazionale, ma anche per affrontare, con sguardo critico e conoscenza accademica, la perfetta interazione tra saperi differenti e fare cinematografico.
Il cineclub, infatti, non è rivolto solo a studenti ed al mondo universitario, ma si rivolge a tutti coloro che possono essere interessati alla riflessione su temi attuali.
I professori in questione sono: Giunio Rizzelli (docente di Diritto romano e Antropologia del Ius all’Università di Foggia), Gloria Samuela Pagani (Lingua e letteratura araba) e Maria Chiara Provenzano (dottore di ricerca in letterature e filologie).
Il tema che chiude la rassegna di questa sera è: Perduto tra insolite illusioni. “L’invenzione di Morel”, un caso di fantascienza. “L’invenzione di Morel” di Emidio Greco (1974) e a seguire dialogo con Maria Chiara Provenzano.
La trama
Naufragato su un’isola sconosciuta, un uomo insegue Faustina, una enigmatica figura di donna che, insieme ad altre persone, sembra aggirarsi senza apparente ragione attorno ad un edificio dall’insolita architettura. Dopo aver tentato invano di creare un contatto con la ragazza, l’uomo si rende conto che gli strani abitanti dell’isola sono vuote immagini registrate e proiettate da una macchina inventata da Morel che entra in funzione con la luce del sole e con le maree.
Lo stravagante scienziato ha risucchiato, esponendoli ai raggi mortali della macchina, la fisionomia di un gruppo di persone capitato sull’isola e ne riproduce i simulacri, i gesti e le parole dando vita ad un frammento di ripetitiva sterile immortalità. Solo e disperato, l’uomo si pone di fronte alla macchina e, morendo, si unisce a Faustina e alla compagnia degli altri incorporei personaggi.
L’iniziativa del Cineclub Universitario è inserita nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema – Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia”, a valere su risorse FSC Puglia 2014-2020 – Patto per la Puglia.
di Serena Pacella Coluccia