Da schermo a schermo, parola alla biologa: ‘l’igiene aiuta a prevenire il virus’


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Francesco Lofari, studente dell’ultimo anno del Liceo Palmieri, intervista la prof.ssa Alessandra Rizzo, per lo school work in progress “da schermo a schermo”, coordinato dalla prof.ssa Mariana Cocciolo:

Francesco Lofari: L’emergenza sanitaria è motivo di forte insicurezza, di globale disagio e di panico diffuso, soprattutto per la mancanza di informazioni riguardo il virus in sé e per le fake news che dilagano sul web. Professoressa Rizzo, a tale proposito vorrei chiederle di fare chiarezza su alcune delle domande più frequenti. Per iniziare, cos’è un Coronavirus?

Alessandra Rizzo: I coronavirus sono una vasta famiglia di virus, noti perché causano malattie che vanno dal comune raffreddore alle polmoniti acute, come la SARS. I componenti di questa famiglia hanno delle caratteristiche strutturali comuni: sono virus a RNA a filamento positivo, hanno il capside (un involucro proteico), sono anche provvisti di pericapside (un’ulteriore membrana che li avvolge rendendoli più resistenti). Sono così chiamati perché al microscopio elettronico il virione appare di forma sferica e le proteine di superficie disposte a raggiera ricordano vagamente una corona o la corona solare. Sono stati identificati verso la metà degli anni Sessanta e sono virus animali e umani, infettano principalmente uccelli e mammiferi. Le cellule bersaglio sono le cellule epiteliali delle vie respiratorie e del tratto gastrointestinale. Attualmente si pensa che sette coronavirus siano in grado di infettare l’uomo.

Francesco Lofari: Cos’è la COVID-19?

Alessandra Rizzo: “COVID-19” è una sigla: “CO” sta per “corona”, “VI” per “virus”, “D” per “disease” (termine inglese per indicare “malattia”) e “-19” sta per “2019”, anno in cui il virus ha fatto la sua prima comparsa.

Francesco Lofari: E come si spiega la comparsa di questo nuovo Coronavirus?

Alessandra Rizzo: In base alle notizie che ci sono state fornite dalla Cina, luogo in cui il virus si è manifestato inizialmente, si pensa ci sia stato un “salto di specie”, fenomeno molto comune e diffuso tra i virus; probabilmente questi virus erano virus animali che in seguito hanno subito delle mutazioni genetiche e sono diventati a tutti gli effetti virus umani. Questo è possibile perché i Coronavirus sono virus a RNA, ma hanno una quantità di materiale genetico superiore ad altri virus, stiamo parlando di 26 kilobasi, per cui, avendo parecchio materiale genetico da scambiarsi con altri virus, sono soggetti a frequenti mutazioni.

Francesco Lofari: Quanto tempo è in grado di sopravvivere sulle superfici?

Alessandra Rizzo: I fattori sono diversi, dipende dalla natura dei materiali di cui sono costituite le superfici e forse anche dalle condizioni ambientali. Ci sono superfici che permettono più di altre l’adesione dei microrganismi. Però dalle superfici i virus possono essere eliminati con i comuni disinfettanti, in particolare l’alcol etilico (etanolo) al 75% oppure con la comune candeggina.

Francesco Lofari: Questo virus è più pericoloso di un’influenza?

Alessandra Rizzo: La pericolosità dei virus dipende da tanti fattori, ma potenzialmente tutti i virus patogeni per l’uomo sono pericolosi. Il Coronavirus viene associato spesso al virus dell’influenza, anche se appartengono a due famiglie diverse: il virus dell’influenza è un ortomixovirus. Vengono associati perché hanno delle somiglianze: sono entrambi virus a RNA, sono simili strutturalmente, anche la patogenesi è simile, così come le modalità di diffusione. Quali dei due sia più pericoloso non si può ancora dire. Non ci dimentichiamo che in passato delle pandemie del virus influenzale hanno provocato milioni di decessi: la Spagnola nei primi anni del Novecento ha provocato circa 50 milioni di morti; l’ultima pandemia del virus influenzale è stata l’influenza di Hong-Kong, alla fine degli anni Sessanta, e ha provocato circa 1 milione di decessi.

Francesco Lofari: Perfetto professoressa, grazie mille per averci concesso di intervistarla. Speriamo che questa situazione si risolva quanto prima! Intanto ricordiamo che è necessario continuare a seguire i consigli del Ministero della Salute e del Governo, per ridurre al massimo i contagi.

Si chiude così quest’intervista fuori dagli schemi (ma non dagli schermi!), con la speranza che tutto finisca presto!