È affidata a una missiva la richiesta di aiuto che le ditte di luminarie pugliesi lanciano in concomitanza con le proteste conseguenti alle restrizioni imposte dal Governo per fronteggiare la nuova ondata di contagi da Coronavirus.
Proprio al Governo – e in particolare al premier Giuseppe Conte e al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – è rivolta la lettera che le ditte riunite dallo scorso maggio nell’Associazione Luminaristi Pugliesi hanno inviato, nella mattinata di oggi, coinvolgendo anche il governatore pugliese Michele Emiliano.
Le nuove misure restrittive e l’incapacità di prevedere cosa accadrà nelle prossime settimane rischiano, infatti, di mettere in ginocchio il settore già inevitabilmente coinvolto dal blocco nelle attività di programmazione dei privati e degli enti locali che delle ditte di luminarie sono clienti.
“Le associazioni di volontariato che organizzano le feste e i Comuni che provvedono ad illuminare i centri urbani in occasione del Natale hanno sospeso qualunque progetto e ciò non si può non considerare che influirà per tutto l’anno 2021″, scrive nella missiva il Presidente dell’associazione, Vito Maraschio.
“Investimenti – continua – fatti dalle aziende che comunque dovranno essere pagati, riduzione delle attività e delle commesse, in alcuni casi scomparsa di interi mercati metteranno in dubbio la sopravvivenza di molte realtà economiche. Allo stesso tempo abbiamo assistito alla predisposizione di strumenti finanziari per aiutare e sostenere intere categorie e i lavoratori di settori imprenditoriali che senza l’intervento pubblico sarebbero già spariti”.
Da qui la richiesta di un aiuto economico che coinvolga anche il proprio settore, con sussidi che nel periodo pandemico si rendono indispensabili per salvaguardare una categoria che “ha contribuito a valorizzare il marchio made in Italy e lo stile italiano”, afferma Maraschio.
“A questo punto – conclude il presidente dell’Associazione Luminaristi Pugliesi – ci vediamo costretti a chiedere un aiuto economico che ci consenta di salvare le nostre aziende e di tutelare i nostri dipendenti che, in assenza di lavoro non potranno godere degli ammortizzatori sociali essendo lavoratori stagionali fermi da Marzo scorso”.