In piena emergenza sanitaria il lavoro di medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari è diventato indispensabile. Con dedizione e spirito di sacrificio ogni giorno si lotta in corsia e in ambulanza per salvare la vita di tutti e senza di loro non ci sarebbe alcuna speranza di vedere la fine di questa situazione drammatica. Il coronavirus sta mettendo alla prova l’Italia e gli italiani di buon cuore non si tirano indietro: combatto e resistono per avere un futuro migliore.
Molto toccante la testimonianza di un operatore del 118, Roberto Cortese, un infermiere che combatte in prima linea e ha deciso di condividere con noi alcune parole.
“Vorrei fare una riflessione con voi, riguardo il covid19. Io, francamente, sono preoccupato e non mi vergogno a dire di avere anche un po’ di paura ma sono anche molto determinato ad andare avanti, in questa lunga battaglia contro questo mostro invisibile. Cerco di fare il mio lavoro nel migliore dei modi e di dare il massimo in tutte le situazioni, specie in questa emergenza sanitaria”.
“Ogni volta che io e tutti i miei colleghi del 118 veniamo chiamati per un caso sospetto da coronavirus e dobbiamo indossare quelle benedette tute (o maledette), la nostra mente è un tourbillon di pensieri ma quello che prevale è i nostri cari, i nostri affetti, i nostri amici.”
“Non abbiamo paura per noi, in un certo senso siamo preparati ma abbiamo paura per loro, sì per loro, perché dobbiamo tornare a casa e non sappiamo cosa ci potremmo portarci dietro! È questa la sensazione prevalente che ti assale in quei momenti!”
“Ma voglio dire con forza che noi del 118 e tutto il sistema sanitario, non molleremo un centrimetro a questo nemico invisibile e se il resto della popolazione, ci verrà incontro, restando a casa, noi da questa guerra ne usciremo vincitori! andrà tutte bene e finalmente potremmo di nuovo abbracciarci e sarà più bello di prima!”
“Riflessione di un Infermierie”
