La storia della residenza sanitaria per anziani ‘La Fontanella’ di Soleto ha scavalcato ormai i confini provinciali ed è diventata un caso nazionale. La tragedia che a causa del coronavirus si è abbattuta sui nonni che erano presenti nella struttura merita verità, al punto che è in corso un’inchiesta della magistratura leccese per verificare se ci sono state colpe che vanno al di là del coronavirus e che hanno causato la morte di oltre 20 ospiti.
‘Abbandono di persona incapace ed epidemia colposa’, questi i capi di imputazione al vaglio della Procura di Lecce. Nel frattempo la Regione Puglia ha deciso di chiudere ‘La Fontanella’ e di spostare gli anziani ospiti rimasti – tutti fortunatamente in buone condizioni salute – presso altre strutture.
Tutto risolto, dunque, in attesa del verdetto giudiziario? Niente affatto! Perché oltre alle questioni occupazionali che riguardano il personale che rischia di perdere il posto di lavoro e di restare disoccupato c’è anche la questione dei nonni che da sempre hanno considerato quella location la loro casa e che in caso di smembramento della residenza rischiano di dividersi e di finire in realtà che non conoscono con problemi di ambientamento non di poco conto.
E proprio per ricordare alla comunità che ci sono dei lavoratori che rischiano di perdere il loro posto, interviene con una nota il Cobas che chiede sensibilità per quegli operatori sanitari che rischiano di finire per strada.
«Siamo a conoscenza che “La Fontanella” ha avuto problematiche serie in seguito alla pandemia da coronavirus e ci dispiace moltissimo per le conseguenze tragiche che si sono registrate, ma in questa sede non si vuole interferire con questi avvenimenti che sono al vaglio della Procura di Lecce. La premura del sindacato è la salvaguardia dell’aspetto occupazionale. Dopo l’intervento diretto dell’ASL di Lecce la struttura è stata commissariata, tutti i dipendenti sono stati costretti alle ferie forzate per essere sottoposti a tampone e poi quarantena. Si sono registrate infezioni anche tra i dipendenti ed è di ieri la buona notizia che dopo 70 giorni una dipendente è guarita dal coronavirus. Attualmente questi dipendenti “storici” risultano a casa dal quel famoso giorno del commissariamento e con l’ammortizzatore sociale del Fondo di Integrazione salariale che scadrà il 31 maggio 2020 e non abbiamo la certezza che in questa situazione venga prorogato. Siamo consapevoli delle difficoltà che si possono incontrare per la ripresa lavorativa di tutto il personale e per questo ribadiamo la necessità che le istituzioni competenti trovino le opportune soluzioni per la tutela della salute e la salvaguardia occupazionale. Si comunica inoltre che, ove la legislazione sul distanziamento sociale lo permetterà, si effettueranno manifestazioni sindacali con tutti i dipendenti della R.S.A. “La Fontanella” di Soleto nel pieno rispetto della legislazione vigente».