Per frenare lo tsunami causato dal coronavirus che rischia seriamente di mandare in tilt il sistema sanitario italiano che non riuscirebbe a gestire il numero di contagi in aumento, il Governo ha deciso di mettere in campo tutte quelle azioni che possono fermare o frenare la diffusione del covid19.
E lo ha fatto chiudendo tutte le scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia all’università. Lo stop durerà fino al 15 marzo, salvo nuove disposizioni. Cancelli chiusi e banchi vuoti, quindi, non solo negli istituti delle zone rosse, ma in tutta Italia, Puglia compresa, dove solo poche ore fa il Governatore Michele Emiliano aveva “invitato” le famiglie a non mandare i figli a scuola e gli studenti che preferivano restare a casa, in via precauzionale, ad utilizzare la didattica a distanza.
Una decisione ‘drastica’ e sofferta, presa dopo il vertice di Palazzo Chigi, anche per evitare le iniziative autonome di sindaci e Presidenti che, con ordinanze ad hoc, avevano sospeso le lezioni e ‘svuotato’ le strutture per la sanificazione. Chiudere tutte le scuole e le università è un modo per uniformare la linea, per combattere l’emergenza con una misura giudicata ‘necessaria’ per contenere il virus che ha toccato quasi tutte le regioni, da Nord a Sud.
Mentre le agenzie battevano la notizia, una dietro l’altra, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina aveva provato a prendere tempo. “Manca l’ufficialità”, aveva dichiarato ai microfoni dei cronisti davanti Palazzo Chigi, ma si tratta soltanto di una formalità. La scelta era nell’aria oltre che ‘evocata’ a gran voce. E, alla fine, è finita sul tavolo del comitato tecnico-scientifico voluto dal premier Giuseppe Conte che ha optato per la chiusura guardando l’evoluzione della curva dei contagi.
Ufficialità che è arrivata poco dopo le 18.00, in una conferenza con la stampa organizzata in tutta fretta per chiarire le misure varate e tamponare il corto-circuito comunicativo che aveva creato incertezza nelle famiglie. “Per il Governo non è stata una decisione semplice. Abbiamo aspettato anche il parere del comitato tecnico-scientifico e abbiamo deciso, prudenzialmente, di sospendere le attività didattiche anche fuori dalla zona rossa. So che è una decisione d’impatto. Da Ministro spero che i miei alunni tornino presto a scuola” ha dichiarato Azzolina.
Ora si apre un altro scenario: quello degli inevitabili disagi per le famiglie o per quei genitori che lavorano e non possono contare su nonni e baby-sitter a cui lasciare i figli.