Mille chilometri in auto per non rinunciare ad un’opportunità che gli avrebbe cambiato la vita. Un viaggio coraggioso che Salvatore, 44enne di Nociglia, in attesa di trapianto, non ha esitato ad affrontare. Per troppo tempo era stato solo un nome nelle lunghe liste di attesa e per chi vive aspettando di ricevere un rene non è facile mantenere viva la speranza quando i giorni diventano mesi e i mesi si trasformano in anni.
Un’attesa infinita, scandita da ‘appuntamenti’ fissi con la dialisi, poi la decisione di chiedere il consenso a Roma per essere registrato in lista al Ca’ Foncello di Treviso, dopo aver atteso invano un rene a Bari per cinque lunghi anni. Mercoledì, la telefonata inaspettata in cui gli si comunicava che entro le 9:00 del giorno successivo si sarebbe dovuto trovare a Treviso. «Non c’erano né treni né aerei» ha raccontato. A quel punto Salvatore non ci ha pensato due volte, è salito in auto, ha inserito la chiave nel quadro ed è partito. «O la va o la spacca», avrebbe detto. Ad accompagnarlo, il nipote che ha affrontato con lui un viaggio di dodici ore alla volta della cittadina veneta.
All’altezza di Pescara, quando ha imboccato l’autostrada con direzione Ancona è arrivata una seconda telefonata, quella in cui gli comunicavano che il rene disponibile era compatibile con il suo. La speranza era diventata una certezza.
Arrivato all’accettazione che l’orologio segnava le 9.00, Salvatore è stato immediatamente ricoverato e alle 16:30 è stato operato. Quattro ore dopo è uscito dalla sala, con il suo rene nuovo ricevuto grazie ad un altro atto di coraggio. Al momento si trova ricoverato in isolamento, come prevede il lungo iter post operatorio. Tornerà a casa tra circa un mese, ma questa volta i mille chilometri che affronterà per tornare in Salento avranno tutto un altro valore. La dialisi sarà solo un ricordo e la sua esperienza un esempio per far capire l'importanza della donazione.