Quella di Alessandro Manzo, fu una tragedia che colpì, lasciando senza parole, non solo l'intera comunità di Taviano, dove il ragazzo era cresciuto, ma anche la piccola cittadina di Cento, in provincia di Ferrara, dove il giovane salentino svolgeva servizio presso la compagnia dei carabinieri, da circa due anni. Alessandro ha lasciato un vuoto incolmabile nei suoi familiari, amici e colleghi dopo il gravissimo incidente stradale in cui perse la vita. Un sinistro avvenuto mentre era fuori servizio. Lo scontro, particolarmente violento, fu aggravato dal fatto che la strada fosse bagnata a causa di una pioggia incessante. L'urto, poi l'auto senza controllo. Una fatalità, una tragedia. Ieri pomeriggio, alle 17.00, presso il Comando della Compagnia Carabinieri di Cento, si è svolta la cerimonia di intitolazione della “Sala Convegno” della caserma alla memoria del carabiniere prematuramente scomparso.
Una cerimonia toccate, alla presenza del Generale di Brigata, Vittorio Tomasone, comandante della Legione CC “Emilia Romagna”, del Sindaco di Cento, Piero Lodi, dei rappresentanti delle forze dell’ordine della Città e di una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo, preceduta da una messa celebrata presso la locale “chiesa dei servi” dal cappellano militare della Legione Carabinieri Emilia Romagna, Don Giuseppe Grigolon.
Il militare, originario di Taviano, aveva appena 22 anni quando, la sera del 27 gennaio 2009, morì a San Giovanni in Persiceto. Alessandro, che era alla sua prima esperienza “sul campo” dopo il periodo di formazione, durante i quasi due anni di servizio presso la Stazione Carabinieri di Cento, si dimostrò in possesso doti umane e professionali di altissimo livello. Nel corso della cerimonia, dopo la scopertura della targa posta all’ingresso della sala, il Generale Tomasone ha preso la parola per porre l’accento sul legame intenso instauratosi tra i carabinieri ed i familiari del Carabiniere e per evidenziare l’importanza dei valori etici e professionali che, grazie all’educazione familiare ed al senso di appartenenza all’Istituzione, il militare aveva dimostrato di possedere.
La figura del 22enne salentino è stata tratteggiata anche dal Colonnello Antonio Labianco, comandante provinciale dell’Arma, che ha ricordato il modo in cui il militare di origini leccesi “impressionò favorevolmente per le peculiari qualità militari, morali e caratteriali e per la rara sensibilità umana” aggiungendo che “la naturale disponibilità nei rapporti umani verso colleghi e superiori, irradiava positivamente l’ambiente nel quale si trovava ad operare facendolo assurgere rapidamente a figura di riferimento” e concludendo con il riferimento allo “stile esemplare ed impeccabile con il quale indossava l’uniforme che era pari solo al suo senso del dovere”. I genitori ed il fratello (ufficiale presso l’Accademia Militare di Modena) del giovane carabiniere hanno assistito con grande commozione e legittima soddisfazione alla cerimonia che ha fatto registrare il suo momento di massima intensità quando la Signora Liliana ha preso la parola per esprimere i suoi sentimenti di gratitudine e di immensa gioia per l’iniziativa assunta dall’Arma.
Durante la cerimonia il Comandante della Compagnia di Cento, Capitano Mattia Virgillo, ha dato lettura del messaggio inviato per l’occasione dal Sindaco di Taviano, Carlo Portaccio, che oltre ad un bellissimo omaggio floreale ha inteso esprimere a nome della cittadinanza i suoi “ringraziamenti ed il compiacimento per l’iniziativa” assunta dall’Arma dei Carabinieri quale segno “di vicinanza ed affetto alla famiglia del Carabiniere Alessandro Manzo”.