E’ morto Emilio Riva, il patron dell’ILVA. All’età di 88 anni muore Emilio Riva, proprietario dell’Ilva di Taranto. Era agli arresti domiciliari nella grande inchiesta della magistratura tarantina su salute, lavoro e ambiente
Emilio Riva è morto. La notizia giunge proprio nel momento in cui a Taranto e nel Salento si riaccende l’antica querelle sui danni che il siderurgico più grande d‘Europa, di cui Riva era proprietario, ha o avrebbe provocato alla salute di centinaia, migliaia di persone in questi ultimi anni. Proprio nei giorni in cui viene distribuito un film dal titolo significativo ed inequivocabile “i polmoni d’acciaio”.
Emilio Riva è morto, e aveva 88 anni.
La sua scomparsa riattiva il dibattito sulla necessità o meno di puntare sull’industria pesante o sulla possibilità di chiudere un’epoca e aprirne un’altra, sulla speranza di trovare fortuna occupazionale anche senza dover scendere a patti con la propria coscienza o la propria salute. E’ brutto dover difendere un posto di lavoro, in un habitat malsano, evidentemente malsano, senza bisogno di attendere l’esito di troppe analisi, ma guardando e basta. Guardando con lo sguardo dell’intelligenza.
Emilio Riva è morto, mentre si trovava agli arresti domiciliari, protagonista di una lunga inchiesta della magistratura tarantina che ha avuto più coraggio di chi parte in guerra, perché la battaglia veniva da prima e finirà, se finirà, molto dopo.
Emilio Riva è morto. E’ la notizia che sta facendo il giro del web e che domani troveremo sui giornali. Ed è una notizia triste, come ogni volta che qualcuno muore.