Il velo sui cervelli di certi uomini. La Storia li ha già condannati


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Capelli lunghi o corti, sciolti o legati, gonna o pantaloni. Le donne hanno il diritto di vivere come vogliono, almeno quanto gli uomini. Non è più tempo per certe mascherate preistoriche, la cultura va difesa, ma la libertà viene prima, e con essa la dignità.

Nessuno può più accettare la condizione della donna in alcuni Paesi, perché se vogliamo dare seguito con i fatti alla propaganda che facciamo da noi con una giornata dedicata al contrasto dei fenomeni di violenza sulle donne, dobbiamo riconoscere che anche imporre il velo, il chador o il burka è una forma di grave violenza.

Prima o poi doveva accadere, ed è giusto così. È necessario manifestare un dissenso deciso a certe forme di discriminazioni sociale e sessuale e farla finita con la sottomissione dei cittadini di sesso femminile, o delle cittadine, perché perfino il linguaggio sta cambiando.

Le nazioni democratiche siano da esempio è da pungolo verso i regimi autoritari e liberticidi. La protesta delle ragazze iraniane ci insegna che ci sono muri che cadono ‘signori cari’, e rovineranno addosso a chi li ha costruiti.