Sono stanchi gli uomini e le donne della polizia penitenziaria pugliese della disattenzione che avvertono sulla propria pelle. Sono stanchi di sentire solo e soltanto belle parole, ma pur sempre parole, quando poi nei momenti fatidici della concretezza amministrativa non si registra un solo passo in avanti per migliorare la condizione di chi consente che la vita nelle carceri italiane sia quanto più possibile umana ma sempre nel rispetto delle regole di civiltà.
Coglie la palla al balzo delle prossime elezioni regionali del 2020 l’Osapp, il sindacato del comparto, per lanciare un appello forte al mondo della politica. Anzi, più direttamente ai politici impegnati nella stesura dei programmi con cui si presenteranno ai pugliesi per chiedere il voto utile a governare la Regione nel quinquennio che andrà dal 2020 al 2025.
Sono questi, infatti, periodi strategici poiché i partiti stanno raccogliendo le istanze dei territori utili ad elaborare programmi di governo credibili da sottoporre all’elettorato pugliese.
«Vogliamo sapere che intenda inserire nel proprio programma elettorale l’istituzione di un garante della polizia penitenziaria regionale, dando un segno indelebile di attenzione verso uomini e donne in uniforme che ogni giorno sono aggrediti, umiliati, considerati aguzzini, senza avere nessuno che garantisca loro onorabilità e dignità sia come uomini che come poliziotti, parte integrante delle istituzione sane del Paese».
Non lascia difetti di interpretazione il messaggio inviato alle redazioni giornalistiche dal vice segretario regionale dell’Osapp Ruggiero Damato.
«La politica dice di essere vicina alla polizia penitenziaria quando viene interrogata dinanzi ai riflettori di stampa, tv e siti on line ma una volta spenti i riflettori nulla accade. Sottoscrivete il nostro appello per il bene di uomini e donne in uniforme che di fatto sono anche elettori. Staremo a vedere quante e quali forze politiche risponderanno, tanto sapete dove contattarci e trovarci».