L’indice RT – termometro dei contagi – ha superato quota 1 in tutte le Regioni, anche se più di altre (Lombardia, Campania, Lazio e Piemonte, ad esempio) stanno facendo i conti con un aumento preoccupante dei casi di Coronavirus che hanno fatto saltare il «sistema di tracciamento» finora prezioso per ricostruire la catena dei contatti dei positivi, isolarli e contenere in questo modo i numeri dei focolai. «Se ci sono dieci persone da contattare si riesce, se sono mille diventa difficile» ha dichiarato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.
L’obiettivo comune è quello di riuscire a tenere a bada la curva dei contagi, sempre sotto una certa soglia, per gestire meglio il contact-tracing. L’indice di replicazione dell’infezione non è l’unico “parametro” monitorato. C’è l’occupazione dei letti negli ospedali, in medicina e ancor più in terapia intensiva. I ricoveri aumentano, anche nella regione guidata da Michele Emiliano che ha deciso di bloccare ancora quelli ordinari fino a data da destinarsi. In difficoltà soprattutto la provincia di Bari, dove i pazienti attendono fino a 24 ore nelle «aree grigie» in attesa della disponibilità di un posto, trovato spesso in altre province.
Stop ai ricoveri programmati
Con una nota a firma dell’assessore alle Politiche della Salute Pier Luigi Lopalco e del direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, la Regione ha confermato, con decorrenza immediata e fino a nuova disposizione, la sospensione dei ricoveri programmati negli ospedali pubblici a causa dell’evoluzione delle criticità dell’emergenza Covid-19. Il privato accreditato proseguirà nelle attività ordinarie.
Saranno effettuati solo ricoveri di urgenza non differibili provenienti dai Pronto Soccorso. Saranno garantite le prestazioni di oncologia, quelle non differibili del percorso nascita, le prestazioni di neurochirurgia, di cardiochirurgia, di chirurgia pediatrica, ortopedica, vascolare, e le prestazioni per i pazienti con malattie rare.
Rimane sospesa l’attività intramoenia di ricovero, resta garantita l’attività ambulatoriale ordinaria.