‘Enel, azienda centrale per il Paese e fondamentale per guidare la transizione energetica, è ormai una azienda solo concentrata a contenere la spesa, arretra sul piano delle tutele, non ha visione per il bene del Paese, è incapace di creare valore‘.
Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil si apprestano a mettere in campo dure azioni di lotta anche alla luce dell’ eccessivo ricorso ai provvedimenti disciplinari che i sindacati ritengono un vero e proprio sistema di ceorcizione.
Le single sindacali partono immediatamente lanciando, fino alla fine della vertenza, due hastag da utilizzare su tutti i social e commenti sui post: #EnelSmobilita #ilSindacatoMobilita.
Un’autentica sfida ai lavoratori a detta del sindacato quella lanciata da Enel che ha annunciato esternalizzazioni di attività core e un cambio epocale di orario di lavoro per gli operativi di e-distribuzione senza alcun accordo con il sindacato stesso.
‘Le assunzioni previste nel triennio – scrivono Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil – produrranno addirittura una contrazione degli organici. Con lo stesso metodo ci attendiamo da Enel, che ricordiamo essere l’azienda italiana con la maggiore capitalizzazione in Borsa, l’ulteriore comunicazione che riguarderà lo smart working. Infatti, mentre Luxottica, Lamborghini e tante altre aziende sperimentano la settimana corta, altre stanno sperimentando lo smart working illimitato per attirare talenti (Sace), in altri ambiti si anticipano gli aumenti contrattuali per contrastare gli effetti di una feroce inflazione, ecc., ecc., i nuovi responsabili hanno pensato bene di tornare… al secolo scorso: ridurre lo smart working, riproponendo quindi una sorta di comando e controllo delle attività di lavoratrici e lavoratori’.
Il braccio di ferro tra azienda e sindacato riguarda anche la problematica degli orari sfalsati che Enel avrebbe ottenuto attraverso un arretramento economico inaccettabile per i lavoratori: con il nuovo orario, infatti, dicono Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil, l’azienda avrebbe risparmiato decine di milioni di euro, finanziando circa 450 assunzioni!
‘In pratica – concludono le organizzazioni sindacali – tutto questo significava togliere (tanti) soldi in tasca ai lavoratori per fare assunzioni di cui Enel necessita urgentemente (per via dei precedenti efficientamenti che hanno portato ad uno svuotamento di tante aree aziendali e particolarmente di quelle operative) e un
conseguente aumento dei volumi di lavoro che stanno portando allo sfinimento migliaia di lavoratori’.
Insomma, per i sindacati il rischio è alle porte: le importanti esternalizzazzioni metterebbero a rischio la conferma della concessione al 2029: “se anche altri sapranno fare pienamente il mestiere elettrico, perché riassegnare ad Enel le attività che oggi gestisce in esclusiva?”.