Il colonnello Oksanchenko non era più in servizio ma ha voluto chiudere la sua esistenza con quello che sapeva fare meglio, volare. Era un pilota acrobatico, uno dei migliori, un fenomeno.
Per difendere il suo Paese è salito su un Mig-29 e ha fatto la storia dell’aviazione ucraina in poche ore.
Era talmente bravo che come un fantasma riusciva ad arrivare alle spalle degli aerei nemici senza che se ne accorgessero, se non quando era troppo tardi.
Secondo le notizie trapelate Oksanchenko ne avrebbe abbattuti 6 di avversari, c’e chi dice addirittura 10, troppi insomma per non diventare un obiettivo della contraerea russa
famigerato pilota solitario che a bordo del suo MiG-29 si sarebbe distinto nel primo giorno di conflitto abbattendo 6 jet avversari nei cieli dell’Ucraina; secondo quanto riportato ieri da Il Giornale di Milano il “Lupo Grigio” Oksanchenko era impegnato in missione nei cieli di Kiev quando è stato raggiunto dal letale sistema antiaereo russo S-400, nome in codice Nato “Triumph”, e non ha avuto il tempo di lanciarsi prima dell’impatto.
Considerato un formidabile pilota da caccia nonché virtuoso del volo acrobatico, il colonnello Oksanchenko – scrive il Giornale – si era guadagnato una certa fama a livello internazionale dopo aver partecipato a numerosi air show in Europa, sbalordendo spettatori e giuria con le sue evoluzioni tra le nuvole. Ritiratosi dal servizio attivo nel 2018, era diventato istruttore prima di offrirsi volontario per riprendere il suo posto di pilota da combattimento sui caccia che portano il simbolo dello scudo con “tridente giallo”.
Oggi il nome di Oksanchenko è il nome di un eroe della patria. Altro che fantasma.