Festa del corpo di polizia penitenziaria, no grazie. Con una dura nota l’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp) rigetta l’invito della Direzione alla festa del corpo, in programma giovedì 3 ottobre presso la Casa Circondariale di Lecce.
Il risentimento nasce dalla “gravissima situazione in cui versano gli eroi che indossano l’uniforme”, costretti, secondo la denuncia del sindacato, a fronteggiare le carenze di personale e di mezzi, idonei allo svolgimento delle mansioni loro affidate.
Mancata fornitura di uniformi, gradi e fregi, noncuranza nei riguardi dei turni di lavoro “massacranti” e dei pericoli alla sicurezza completano il quadro di quella che il sindacato definisce una “vergogna istituzionale”.
“L’Osapp non parteciperà alla farsa dei festeggiamenti perché non c’è nulla da festeggiare – affermano nel comunicato – ci sarebbe solo da rispettare il grande sacrificio di donne e uomini in uniforme che ogni giorno con l’attuale sistema vengono offesi e denigrati nella loro dignità di lavoratori da amministratori e compagini governative totalmente indifferenti alla grave situazione”.
Una rabbia, tengono a sottolineare, che non confluisce in una massiccia protesta di piazza “solo per senso di responsabilità” nei confronti di un servizio altrimenti destinato a collassare a causa dei problemi d’organico a più riprese evidenziati.
“Chiediamo alla Dirigenza e ai Funzionari di valutare seriamente il problema, perché chi vede e sente ma si volta dall’altra parte diventa omogeneo al sistema, ma noi dell’Osapp – concludono – eravamo, siamo e saremo in prima linea nel difendere la polizia penitenziaria senza se e senza ma”.