La fine di agosto non è poi così lontana, soprattutto se serve tempo per organizzare la festa di Sant’Oronzo, protettore della città di Lecce insieme a Giusto e Fortunato. Il 24, 25 e 26 agosto le stradine del centro storico si animavano di salentini e turisti incuriositi da quel mix di sacro e profano che caratterizza le feste patronali in Salento. La processione, la messa solenne celebrata dal Vescovo, le luminarie, le bancarelle e lo spettacolo pirotecnico con i “colpi secchi” dei fuochi d’artificio che chiudono il sipario.
Impossibile che la magia possa ripetersi in un momento in cui a dettare le regole è il Coronavirus che ha stravolto le abitudini degli italiani e in alcuni casi imposto un’estate senza eventi. Se da un lato l’emergenza in corso rende impensabile poter organizzare tre giorni di celebrazioni come in passato questo non significa che bisogna rinunciare del tutto ad un appuntamento ancora oggi sentito. C’è ancora tempo per pensare ad una festa “diversa”, più spirituale.
Sulla possibilità di mettere in piedi la consueta festa Patronale dei santi Oronzo, Giusto e Fortunato se ne è discusso in Commissione Controllo. Gli assessori Foresio, Cicirillo e Signore, convocati da Giorgio Pala insieme al dirigente Branca e al vice comandante Negro, hanno ribadito l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di non confermare le solite modalità di festeggiamento, così come la Curia d’altro lato ha rinunciato alla possibilità di celebrare la processione religiosa.
Tuttavia, qualcosa di simbolico si farà. «È allo studio, infatti, la realizzazione di allestimenti speciali con luminarie, tra cui una in particolare che ricorderà tutte le vittime leccesi del CoronaVirus».
Insomma, sarà una festa che, come ha dichiarato Pala, servirà a riflettere su quanto accaduto negli ultimi mesi e sulla bellezza di una rinascita che, lentamente, sta arrivando.