‘La casa te li nonni’, l’atmosfera di Natale fa riemergere i ricordi. La poesia di Miriam Perrone

La poetessa salentina riporta a galla i giorni in cui si viveva la festa del Natale a casa dei nonni, quello scrigno magico di tenerezza e tradizione.

La magia del Natale è contagiosa. Nessuna festa riesce a creare un’atmosfera come quella che si respira nelle ultime settimane di dicembre. È come se il bisogno di serenità che si è accumulato nell’ anno trovasse in quelle giornata la risposta giusta. Normale che si scateni la guerra dei ricordi, quello ‘sgomitare’ di emozioni che riemergono dal passato. La poetessa salentina Miriam Perrone riporta a galla i giorni in cui si viveva la festa del Natale a casa dei nonni, quello scrigno magico di tenerezza e tradizione. Cosa aveva di speciale quella dimora che sembrava una reggia e che faceva sentire ‘regale’ ogni protagonista? La risposta in questi versi che hanno il sapore della ricerca di ciò che siamo stati e si ciò che più ci manca.

La casa te li nonni

Sta sentu’ncora la ninna nanna
te la nonna intra la stanza.
Bu ricurdati te Natale le uci
e li tauli chini te cose tuci?
La nonna ca ritava:”nu li tuccati,
ca pe ci ene qualchetunu cu ni ttroa
l’aggiu ggiustati”.
Bu ricurdati la moca te lu cafe sempre priparata,maisia scia la icina o la nipute
appena maritata.
Bu la ricurdati la poesia sulla seggia?
Te faciane sintire la protagonista te na reggia:li applausi,a fiate pure fausi,ma li nonni cu te faciane cuntientu,se calavane
le mane intra la pauta te li causi.
Dri momenti pensi ca nu ane mai passare,invece rria nu momentu ca dhra porta a rretu te l’ ha tirare. Ogni tantu passi e la vvardi,e bbulivi cu nu bbessa cussi tardi,ma capisci ca oramai mute cose su sciute,ci suntu sulu ricordi e uci mmute.

Traduzione

La casa dei nonni

Sento ancora la ninna nanna
della nonna nella stanza.
Ricordate a Natale le voci
e le tavole piene di cose dolci?
La nonna che gridava: “Non toccate niente,
che ho preparato queste bontà per gli ospiti che vengono a trovarci.
Ricordate la moka del caffè sempre pronta,
casomai c’era la visita della vicina
o della nipote fresca di matrimonio.
E la poesia da declamare sulla sedia ve la ricordate?
Ti facevano sentire una regina!
Li applausi magari non erano spontanei…Eppure i nonni per farti sentire contenta mettevano le mani in tasca per trovare qualche moneta con cui ricompensarti.
Sembra che non debba o mai finire quei momenti…
Invece arriva il giorno in cui la porta dei ricordi la devi chiudere alle tue spalle.
Ogni tanto passi davanti a casa dei tuoi nonni e ti piacerebbe che non fosse così tardi…
Capisci invece che molte cose sono andate via per sempre.
Sono rimasti i ricordi e il sordo rumore di quelle voci che non tornerà più ad esplodere.

(Ph. di copertina: Marco Goisis)



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