Il 10 giugno c’è la Finale di Champions League, un promemoria per distratti e miscredenti


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Accade. Ti sei liberato da tutti gli impegni lavorativi e ti invitano ad una festa di compleanno quando c’è la partita del Lecce.

Accade. Hai sistemato gli impegni familiari e sei invitato ad una convention politica, mentre non risponderesti al telefono nemmeno a tua sorella perché c’è la finale di Champions League.

Si può accettare tutto, anche che ci sia chi se ne frega, ma nel rispetto sacro delle minoranze andrebbe tutelato soprattutto la maggioranza del popolo degli appassionati. E così. C’è una fetta importante di popolazione che fa a gara per non perdersi il Festival di Sanremo e vabbene, ma c’è anche gente che passerebbe tra una goccia e l’altra sotto un diluvio, senza bagnarsi, pur di non essere irretito da niente e nessuno al mondo dinanzi all’appuntamento sportivo dell’anno.

Ecco perché ricordiamo la data: sabato 10 giugno. Eviteremo così l’imbarazzo di dover inventare scuse scolpite sugli specchi, il disprezzo di chi rimane senza parole dinanzi a cotanto ateismo sportivo, ed eviteremo soprattutto di essere costretti a cambiare data, o peggio di veder deserti gli appuntamenti che abbiamo organizzato tanto agognati e maldestramente appuntati.

Il 10 giugno c’è la finale di Champions League, pertanto feste, cene, rimpatriate, inaugurazioni, summit, conferenze stampa, anniversari, compleanni e tutto il corredo dello scibile umano è da anticipare saggiamente al venerdì o da posticipare alla domenica.