Il Comune di Miggiano ha diritto al finanziamento del Ministero delle Infrastrutture per un importo di 200mila euro, finalizzato ad interventi di manutenzione strade, illuminazione pubblica e sistemazione di strutture pubbliche comunali.
Lo ha stabilito il Tribunale Amministrativo del Lazio che, con sentenza pubblicata questa mattina, ha accolto il ricorso proposto nell’interesse del Comune dall’Avvocato Luigi Quinto, annullando il provvedimento del Ministero che aveva escluso dall’erogazione il borgo salentino per difetto del requisito populativo.
Il Ministero aveva indetto la procedura nel novembre del 2019, stabilendo che vi avrebbero potuto accedere solo i Comune con popolazione inferiore a 3.500 abitanti sulla base dei dati ISTAT del 2018.
Il Comune di Miggiano aveva presentato la domanda di contributo producendo gli elaborati progettuali che dimostravano il possesso dei requisiti e la immediata cantierabilità degli interventi di rigenerazione urbana da realizzare.
Il Ministero, dopo aver collocato il Comune salentino in posizione utile per accedere, aveva però negato il contributo sul presupposto della carenza del requisito dei 3.500 abitanti, prendendo come riferimento i dati ISTAT al 1 gennaio 2018, in base ai quali risultavano risiedere a Miggiano 3.528 abitanti.
Da qui la proposizione del ricorso, con il quale l’avvocato ha dimostrato che la corretta interpretazione del bando di finanziamento avrebbe dovuto portare alla verifica del requisito della popolazione alla fine del 2018 e non al primo gennaio di quell’anno. Ed alla fine 2018 risultavano residenti a Miggiano, in base ai dati ISTAT, 3.476 abitanti, quindi nel rispetto del limite fissato per ottenere il contributo.
La tesi è stata accolta dai giudici romani, secondo i quali “il dato corretto da assumere era quello demografico al 31 dicembre 2018”. Il Comune di Miggiano è stato pertanto ammesso al beneficio relativo al “programma di interventi infrastrutturali per Piccoli Comuni fino a 3.500 abitanti” ed il Ministero è stato condannato a rimborsare all’Ente salentino le spese di giudizio.