Appuntamento importante, questa mattina, nel capoluogo salentino. Dove l’unione ha primeggiato sulle diversità che, tutto sommato, a volte sono solo apparenza. Potrà cambiare la forma, sebbene la sostanza rimanga quella maggiormente ricercata e chiamata “pace tra i popoli”. In occasione della fine del mese del ramadan, da tutto il Salento centinaia di musulmani stamattina erano a Lecce, in piazzale San Michele Arcangelo, per un grande incontro di preghiera guidato dall'Imam di Lecce Saiffedine Maurofi. Saif, così come chiamato dagli amici e conoscenti del capoluogo salentino, da anni risulta guida spirituale delle persone di fede musulmana che vivono nel Salento. L'Imam peraltro aveva già preannunciato che la preghiera avrebbe riguardato in particolare le nove vittime italiane uccise dall'Isis nel Bangladesh. Parliamo, inoltre, di uno degli Imam italiani che da tempo si è schierato apertamente contro il terrorismo e l'isis, tanto che ad una apposita domanda ha risposto prontamente dichiarando "Io non ho paura dei terroristi e dell'Isis".
Un segnale importante di vicinanza al popolo italiano che tenta di staccare l’idea generale secondo cui la religione islamica includa concetti guerrafondai e inneggianti al terrorismo. Niente di più sbagliato, invece. L’Isis, purtroppo, interpreta i precetti del Corano a modo suo. E le rimodula, adattandole alle armi, alla distruzione e alle dichiarazioni di guerra verso l’occidente. O meglio, contro gli ideali occidentali che cozzano con la loro ideologia, persino più fondamentalista dei fondamentalismi stessi. Un plagio alla religione, insomma. Occorre, dunque, combattere ogni forma di violenza. Alla fine dell'incontro di preghiera, colazione e dolci tipici provenienti da paesi islamici per tutti, compresi i curiosi italiani e leccesi hanno voluto partecipare.
"È un momento di lutto, di partecipazione attiva, siamo vicini alle famiglie delle vittime. Un lutto anche in casa nostra perché sono fratelli venuti a mancare. Uno schiaffo contro la civiltà, contro tutti i tentativi di tessere la pace e il dialogo". Così il presidente della Comunità Islamica d'Italia (C.I.D.I.) Sharif Lorenzini ha commentato ieri a Bari, a margine di un incontro, quanto avvenuto nei giorni scorsi in Bangladesh.
Non solo. Stando alle sue importanti dichiarazioni – riportate da una nota ANSA – “non conosce etica – il terrorismo ha aggiunto Lorenzini – non conosce religione. L'Islam è religione di pace e combatte con i propri credenti ogni forma di violenza e di prevaricazione sull'altro".