Sabrina Rizzo nominata Garante delle Persone con Disabilità del Comune di Nardò


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Sabrina Rizzo, cinquantenne neretina, che da cinque anni vive una condizione di disabilità è il nuova Garante delle Persone con Disabilità del Comune di Nardò.

La sua presentazione si svolgerà nel pomeriggio di oggi alle ore 17 presso la sala Capone della sede comunale di via Falcone (ex tribunale).

In passato ha esercitato la professione di consulente del lavoro, oggi si occupa a tempo pieno di volontariato, di famiglie vulnerabili, di disabilità e di progetti di inclusione attraverso l’associazione “Portatori sani di sorrisi”. Sposata, ha tre figli, nei mesi scorsi ha fatto un lungo stage al Parlamento europeo e si è confrontata, tra gli altri, con il presidente Roberta Metsola sui temi dell’inclusione e delle pari opportunità. È stata designata a maggio scorso dal Consiglio comunale tra i nominativi di una lista composta a seguito di un bando del settore Servizi Sociali.

Il Garante per le persone con disabilità

Secondo il regolamento, il Garante esercita la sua attività con l’obiettivo di affermare il principio di uguaglianza sostanziale fissato dalla Costituzione, favorire l’autonomia, la piena integrazione e l’inclusione sociale delle persone con disabilità, promuovere la salute, il benessere e la qualità della vita della comunità locale, assicurare tutela alle persone con disabilità residenti o presenti nel territorio comunale, migliorare l’assistenza e l’accessibilità dei servizi comunali.

“Sabrina – afferma con soddisfazione il vicesindaco Maria Grazia Sodero – è una figura competente ed esperta e sarà un punto di riferimento per noi, che potremo contare sul punto di vista non solo di una persona che vive una condizione di disabilità, ma che da anni lavora sul fronte dell’inclusione, dell’autonomia e dell’integrazione. Dovrà raccogliere bisogni, richieste e suggerimenti delle persone con disabilità, dovrà sensibilizzare le istituzioni e la comunità sui diritti di queste persone, dovrà aiutarci ad accorciare la distanza dalla tanto agognata condizione di normalità. La città dei diritti che vogliamo e che costruiamo ogni giorno non può prescindere da una figura come questa”.