A partire da domani TAP, attraverso due battelli – assistiti da una terza imbarcazione con funzioni di supporto – metterà in atto una serie di indagini ambientali nell’area di sbocco a mare del microtunnel (a circa ottocento metri dalla costa) e sui fondali interessati dal tracciato del gasdotto sottomarino (fino a circa 15 km dalla costa). “Si tratta di una raccolta non invasiva di dati – fa sapere l’azienda mediante una nota stampa pervenutaci in redazione – effettuata con telecamere e sensori che consentiranno a TAP di predisporre la documentazione richiesta per l’ottemperanza ad alcune prescrizioni del Decreto VIA”. L’Ufficio circondariale marittimo di Otranto, acquisiti nulla osta del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e della Marina Militare, ha emesso un’ordinanza che regola la navigazione nei pressi delle navi impegnate. “Le indagini si concluderanno al più tardi entro il mese di giugno”, conclude il comunicato.
Il gasdotto approderà dunque nel Salento in prossimità di San Foca, territorio appartenente al Comune di Melendugno. La condotta sottomarina misurerà circa 25 chilometri, mentre invece il tratto sulla terra ferma otto chilometri. ‘Il Terminale di Ricezione PRT – Pipeline Receiving Terminal costituirà – si legge dal sito tap-ag.it – il centro di supervisione e controllo dell’intero gasdotto TAP. Situato su un’area di dodici ettari, il PRT è stato pensato per integrarsi con il paesaggio circostante e limitarne l’impatto visivo. A seguito delle consultazioni e del confronto con le realtà locali, la sua superficie è stata ridimensionata del 40%’.
Peraltro, intorno a metà maggio, ci fu una comunicazione da parte del MISE – Ministero dello Sviluppo Economico circa la insomma legittima l'apertura del cantiere.
«La società può iniziare i lavori in qualsiasi area del progetto autorizzato e relativamente a qualsiasi porzione di opera e a qualunque tipo di lavoro purché ottemperate le relative prescrizioni».