Settanta milioni, il numero più alto mai registrato nella storia moderna. Tante sono le persone nel mondo che sono costrette a fuggire dai propri Paesi, a scappare dai bombardamenti, dalle violenze, dai pericoli. Quando intraprendono un viaggio smettono di essere “persone” e diventano rifugiati, richiedenti asilo e sfollati. Dietro ogni volto, però, si nasconde una storia che merita di essere ascoltata. Racconti di sofferenze, di umiliazioni, ma anche buoni esempi di chi è riuscito a ricostruire il proprio futuro, offrendo un contributo alla società umana che lo ha accolto. Per questo, è nata la Giornata mondiale del rifugiato e dell’Accoglienza che sarà celebrata anche a Uggiano La Chiesa, nella cornice di Piazza Umberto I.
La data da segnare in rosso sull’agenda è quella di lunedì, 24 giugno, quando Comune, progetto Sprar e Gruppo Umana Solidarietà “G. Poletti” daranno vita alla III edizione della manifestazione, con una serie di iniziative legate ai temi della pace e della fratellanza tra i popoli.
Ospite il giornalista Sandro Ruotolo
Alle 19.30 si aprirà la mostra «Attraverso – Con musica illustrata dentro, in fondo e oltre gli stereotipi» a cura de Lamantice. Spazio, poi, al dibattito su «Migranti e diritti umani», alla presenza del Consiglio Comunale dei ragazzi. Il primo cittadino Salvatore Piconese, Andrea Pignataro, dirigente del GUS, Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce e i direttori della Caritas di Otranto e di Lecce Don Maurizio Tarantino e Don Attilio Mesagne dialogheranno con il giornalista Sandro Ruotolo, protagonista in questi giorni di una ‘protesta’ conto Vittorio Feltri, dopo il suo tagliente editoriale conto Montalbano, il personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri, in fin di vita in Ospedale dopo un arresto cardiaco. Anche il sindaco Piconese aveva gridato la sua vicinanza e il suo affetto allo scrittore siciliano.
«Voglio bene, come tantissimi altri italiani, a Andrea Camilleri. Perché poi sono un meridionale, e quel termine “terrone” lo considero un’offesa alla mia storia di uomo del Sud. Nel ragionamento di Feltri – ha spiegato il primo cittadino – vi è ancora una volta la violazione della Costituzione italiana, la violazione dei suoi valori di uguaglianza. Le parole rivolte a Camilleri trasudano di intolleranza verso i meridionali e esprimono un sentimento di insofferenza verso uno dei più importanti scrittori contemporanei. Per tutto questo condivido pienamente la scelta di Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi, un gesto fatto da due giornalisti coraggiosi e combattenti che vivono sotto scorta per le minacce di morte ricevute dalla mafia e dalla camorra. La loro scelta, quindi, è anche la nostra».
Dentro i lagher libici con il video di Ruotolo
Durante la manifestazione sarà proiettato il video del giornalista, sotto protezione per le minacce della mafia. “Dentro l’inferno libico“, questo il titolo. Un modo per affrontare il tema dei migranti e dei diritti umani attraverso le immagini e le storie da lui documentate nei lager.
Alla fine ci sarà il concerto di musica popolare, con esordio assoluto, degli allievi (tra i 6 e i 10 anni) del laboratorio musicale del Comune di Uggiano La Chiesa: “I piccoli tamburellisti uggianesi”, guidati dal maestro Massimo Panarese.
Sembra essere diventato difficile parlare di accoglienza in una fase storica in cui la solidarietà e la fratellanza si scontrano l’indifferenza e l’egoismo. «È un’iniziativa organizzata all’interno del progetto Sprar ed è collegata alla Giornata che viene celebrata ogni anno il 20 giugno per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Per noi – ha dichiarato il Sindaco Salvatore Piconese – è divenuta semplicemente la Giornata dell’Accoglienza, e ogni anno affrontiamo, insieme alla scuola, al Consiglio Comunale dei Ragazzi, alle associazioni laiche e cattoliche, i temi della pace e della fratellanza tra i popoli. Il Mar Mediterraneo non può essere un “muro” che separa o il luogo dove trovano la morte migliaia di uomini, donne o addirittura bambini, ma, invece, deve essere un’“Arca di pace” come diceva don Tonino Bello».
Che queste iniziative, allora, siano un passo in più verso per costruire un Salento “arca di pace accogliente” e non “un arco di guerra teso”.