
Dati allarmanti quelli resi noti questa mattina dagli esperti della Polizia di Stato del Progetto Camper “Questo non è amore”, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Numeri preoccupanti snocciolati nel corso dell’incontro con gli studenti e le studentesse della Scuola Media “Ascanio Grandi” di Lecce organizzato dalle Segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil e dalla dirigente scolastica Maria Rosaria Manca.
L’iniziativa si è aperta con i saluti dei dirigenti sindacali Ada Chirizzi (Cisl Lecce), Rosa Savoia (Flc Cgil Lecce) e Lucia Orlando (Uil Lecce Mobbing & Stalking) che hanno sottolineato come proprio la scuola rappresenti il terreno più fertile per contrastare ogni forma di violenza. Nel corso della mattinata molto toccanti sono stati i video, i flash-mob, la musica e le poesie scritte per l’occasione dagli studenti dell’Ascanio Grandi.
A conclusione dell’incontro, nel giardino della scuola, sono state inaugurate sei panchine rosse intitolate ad altrettante vittime di recenti femminicidi avvenuti in Puglia: Sonia Di Maggio, Giuseppina Loredana Dinoi, Roberta Perillo, Carolina Bruno e Lorenza Addolorata Carano, Teresa Russo e Noemi Durini.
“Negli ultimi due anni, al Sud, sono aumentati in particolare i casi di stalking. Occorre saper valutare, sin da giovani, comportamenti ossessivi e possessività. Parlatene, cercate sempre aiuto. Comportamenti violenti non sono solo le percosse, ma anche mania del controllo, ingiurie, appostamenti, messaggi continui, tutte spie di situazioni che poi possono degenerare”, hanno evidenziato gli ispettori Marco Albanese e Antonio Costantino Geusa e il sovrintendente capo della Questura di Lecce Lucia De Vitis, ricordando alcuni degli strumenti di prevenzione e pronto intervento oggi disponibili: il numero antiviolenza 1522 e il “Protocollo Eva”.
Ai ragazzi è stata quindi presentata l’applicazione YouPol che consente, anche in forma anonima, di segnalare in tempo reale episodi di bullismo, cyberbullismo, spaccio di stupefacenti, violenze domestiche e prevaricazioni di ogni tipo.
Molto toccante la testimonianza di Imma Rizzo, mamma di Noemi Durini, la 16enne di Specchia brutalmente uccisa dall’ex fidanzato nel 2017. “Sono passati già quattro anni senza di lei”, ha ricordato leggendo una lunga lettera in cui ha ripercorso la breve vita spezzata della figlia. “Nessuno deve prendere in mano la vita di altre persone, – ha detto – semmai bisogna dare loro la mano. La cultura della non violenza, il rispetto dei sentimenti, sono fondamentali. A voi, cari ragazzi, spetta il compito di riscattare Noemi e le tante donne che non ci sono più”.