“Peggio dei nostri genitori”: i giovani under 30 piú poveri e piú esposti alle crisi rispetto al passato


Condividi su

In Italia la generazione piú ricca, secondo Banca d’Italia, è quella dei nati tra i 1946 e il 1965, cioè i baby boomers. Questi, al termine della loro vita lavorativa, hanno una ricchezza pro capite mediana fino a 100 mila euro.

La mediana indica il valore di mezzo sull’intera popolazione in analisi (in questo caso la fascia dei baby boomers) e quindi rispetto alla media aritmetica risente meno delle distorsioni dovute ai super miliardari o ai super poveri.

Naturalmente, le persone piú anziane hanno avuto tutta la vita per accumulare ricchezza, ma la preoccupazione nasce se facciamo un confronto tra quanto possedevano a trent’anni rispetto ai trentenni di oggi. Per i nati dopo il 1986 la ricchezza mediana pro capite è sotto i 30 mila euro, mentre alla stessa età i baby boomers possedevano il corrispondente di oltre 35 mila euro.

Quella tra i 30 e i 34 anni è la prima generazione dal Dopoguerra che guadagna meno della precedente quando aveva la stessa età. In particolare secondo una ricerca di Resolution Foundation, il 17% in meno.

La crisi economica e l’incertezza per il futuro

Si tratta di una generazione entrata nel mondo del lavoro poco prima o durante la crisi del 2008, e che ne ha pagato le conseguenze in termini di livelli di stipendio e di incertezza lavorativa molto piú delle generazioni precedenti.

Tale incertezza diffusa su quanto si puó guadagnare, e per quanto a lungo, rende faticoso per i giovani programmare il risparmio e accumulare ricchezza per il futuro. Questa è la causa principale dell’età sempre crescente a cui i giovani italiani escono dal nido domestico per formare una famiglia propria.

Anche per queste difficoltà i giovani rischiano di essere piú esposti alla crisi attuale che ha già avuto impatti su molti lavoratori occasionali a tempo determinato.