Un semplice paio di occhiali non è sempre alla portata di tutti. Nelle nostre case, ad esempio, conserviamo spesso occhiali inutilizzati. Semplicemente perché non ci servono, o magari non ci piacciono più. Ed è proprio qui che interviene il progetto 'Glasses for All', nato per recuperare funzionalmente questa tecnologia ottica, riparando, montando e classificando. Una iniziativa che vede la partecipazione di tre soggetti: Lions Club, il polo professionale "Scarambone" e l'Istituto "Olivetti". I primi si occuperanno della logistica, dunque del recupero di vecchi occhiali e della successiva distribuzione; i secondi, invece, (che già hanno ricevuto dai Lions una prima consegna) grazie agli studenti che operano nel settore ottico, dovranno ripristinarli e classificarli. Ed i terzi? Stanno realizzando un'applicazione per smartphone (intitolata proprio 'Glasses for All') che consentirà una gestione più dinamica del rapporto tra domanda e offerta. Nel complesso, si tratta di 120 occhiali pronti per una distribuzione solidale. Alla fine sarà premiata un'eccellenza tra gli allievi dell'anno scolastico 2015-2016.
"Il fine ultimo – dice la dirigente scolastca Patrizia Colella, presente stamattina a Palazzo Adorno durante la conferenza stampa che ha presentato l'iniziativa – è quello di consentire a qualsiasi ONG o associazione operante nel settore dell'accoglienza di consultare la disponibilità di occhiali, ma anche le sedi in cui sono pronti per essere distribuiti ed inviare opportune richieste. Il percorso è già inserito nei progetti di Alternanza Scuola-Lavoro. Peraltro, l'ITES Olivetti, nell'ambito della sua offerta formativa, coeprende l'articolazione SIA finalizzata a formare diplomati con competenze relative alla gestione del sistema informativo aziendale".
Il Polo Professionale "Scarambone", nell'ambito della sua ampia offerta formativa, comprende l'articolazione "Ottico", che prepara figure professionali attraverso un percorso quinquiennale. Dunque, ricapitolando:
- crescita della cultura e inclusione
- sviluppo del dialogo per la convivenza civile
- primozione della dimensione di cittadinanza
- riflessione sui modelli di sviluppo sostenibile
Davvero niente male. Anzi, ben vengano iniziative di tale portata. Perché avvicinano gli studenti ad una particolare dimensione del mondo del lavoro, quella delle ONG e della Cooperazione Internazionale, attraverso l'intermediazione dei Lions (nota come "Cavalieri della Luce" per il supporto ai minorati della vista).
Il settore umanitario è immaginato come quello dove c'è posto solo per i volontari, invece non è proprio così. Associazioni e ONG hanno bisogno di specialisti qualificati: ingegneri, avvocati, dirigenti, logisti, commercialisti, medici, psicologi e professionisti nel campo dell'informatica. Ecco perché possono accogliere anche studenti formatisi con l'alternanza Scuola-Lavoro.