Incubo di una notte di tutta estate. Come se non bastassero 9 mesi di scuola a scandire i giorni, arriva il tempo delle festicciole, dei progetti, delle gite, delle vacanze studio e dei compiti per l’estate. Un diluvio di impegni che mette seriamente a repentaglio l’incolumità psicofisica di chi vorrebbe semplicemente istruire i figli, senza disporli e disporsi a campionati di fatiche inenarrabili.
Una volta si andava a scuola e si tornava a casa, si studiava e si andava a fare la partitella a pallone con gli amici, vicini di casa. Oggi no, oggi la scuola è diventata un club aperto 24 ore su 24, tutti i giorni. I compagni di scuola sono i migliori amici di una vita, con cui dividere tutto, insieme ai loro genitori.
Esiste poi un organismo che sovrintende alle nostre vite che si chiama ‘Gruppo mamme di whatsapp‘, un girone dantesco, dove si aggirano personaggi provenienti da luoghi remoti e ai confini della realtà. E così passiamo dalla mamma che infligge continui tempi supplementari al lavoro dei figli, a quella che non vorrebbe nemmeno due compiti a casa, dal genitore che trascorre la sua vita nel telefonino a coordinare ogni aspetto della vita sociale del figlio e dei suoi compagni di scuola, a quello che è appena arrivato dalla luna e che ha scoperto all’improvviso che suo figlio frequenta un istituto scolastico.
Si passa dal sondaggio di Pagnoncelli su cosa regalare ai professori o alle maestre, all’organizzazione complicatissima della foto di fine anno, e dalla partecipazione allo spettacolo di fine corso alla riunione parlamentare per la serata in pizzeria tra scapoli, ammogliati e scolaretti.
È cronaca. Sullo sfondo restano due cose: il cellulare che squilla continuamente in un sabba infernale di notifiche e messaggini whatsapp, e l’ultimo dei Mohicani che non si vuole arrendere e spende il suo tempo a verificare su internet l’esistenza di un pianeta lontano dove trasferirsi il più presto possibile, o almeno prima che sia troppo tardi.