Guerra Russia – Ucraina un anno dopo. Il Salento ricorda le iniziative di solidarietà e chiede più generosità


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Il 24 febbraio 2022 aveva inizio la guerra d’aggressione della Russia all’Ucraina. Una guerra tanto assurda quanto feroce, come tutti i conflitti bellici. Doveva durare qualche settimana vista la disparità delle forze in campo, invece si combatte ancora…Pochi gli spiragli di pace, inascoltate le parole perfino di Papa Francesco. Un anno terribile per tanti profughi ucraini, donne e bambini che hanno lasciato il loro Paese e sono stati accolti nel resto dell’Europa. Anche il Salento ha giocato un ruolo importante, importantissimo. Alfredo Fiorentino, presidente dell’Associazione Anna e Valter, fa il punto della situazione tirando le somme sulle iniziative di solidarietà maturate in provincia di Lecce senza aver paura di evidenziare un calo della generosità. Attenzione, però: la guerrà è sempre lì e la solidarietà non può essere una moda passeggera. Ecco l’intervento che affida a Leccenews24.it.

“Oggi, ad un anno dall’inizio di questa maledetta guerra, ricordiamo anche il nostro percorso in aiuto del popolo ucraino. Da subito ci attivammo grazie alla disponibilità di Don Francesco ReDavid che ci diede la possibilità di creare un centro di raccolta all’interno dei Salesiani, un centro raccolta che doveva per pochissimi giorni recuperare un po’ di beni di prima necessità per sostenere quella gente finita all’improvviso nella tragedia bellica, un centro di raccolta che rimase attivo invece per 44 giorni, giorni durissimi per noi, in compagnia di Anastasya Nitsoy che si unì alla nostra associazione per dare una mano al suo popolo. Eravamo pochissimi ma siamo riusciti ad essere di servizio a tutto il Salento, a tutti i comuni che ogni giorno organizzavano furgoni da trasportare nel nostro centro. Come dimenticare le tante chiamate su messanger di gente intrappolata o nascosta che ci chiedeva aiuto per scappare dal suo Paese.
Numerosi sono stati i tir partiti dai Salesiani, furgoni messi a disposizione da volontari e guidati da volontari che facevano la spola con Matera per poi far recapitare tutti i beni ai confini con la Polonia o direttamente in Ucraina. Siamo riusciti a portare avanti questa missione con gioia ed entusiasmo. A tal proposito mi sento di ringraziare l’assessore regionale Alessandro Delli Noci che in varie situazioni si è messo a disposizione per farci recapitare mezzi di trasporto e beni di prima necessità.

Dopo 44 giorni abbiam pensato a porgere la mano ai tanti ucraini arrivati in Salento, donne e bambini che non avevano nulla qui, Molti arrivati senza valigia, addirittura senza giubbino. In pochi giorni arrivammo ad avere 50 persone da accudire presso le Officine Cantelmo, altra struttura che si mise a disposizione gratuitamente per le nostre insegnanti che non dimenticherò mai di ringraziare: Rita, Giovanna e Cinzia insieme a Maria Aurora (tirocinante) e Anastasya, mediatrice. Grande il lavoro svolto nei 3 mesi successivi: un corso d’italiano gratuito e un percorso integrativo nella nostra città. Per qualche mese abbiamo fatto sentire a quelle donne e a quei bambini che una seconda famiglia qui in Salento potevano averla.

Oggi, a distanza di un anno, siamo tristi nell’assistere ad una guerra che non smette di seminare morte. Ma siamo ancora più tristi nel prendere atto che purtroppo in tanti hanno gettato la spugna. È quasi un prendere atto che gli aiuti e la solidarietà sono visti come ‘la moda del momento’. Tante donne e tanti bambini sono stati mandati via dalle case che all’inizio erano state messe a loro disposizione, proprio qui nel nostro amato Salento, nel nostro Salento che dovrebbe essere ancora più generoso, mentre in Ucraina si combatte per vivere al freddo e senza viveri.

Questo è il messaggio che mi sento di mandare oggi, nell’anniversario di questa brutta guerra. Impariamo a tendere la mano al prossimo, sempre, fino a quando ne ha bisogno. Facciamolo tutti, istituzioni incluse!”