Malati terminali lasciati soli, Caroprese: “all’Hospice di San Cesario l’eccellenza è anche l’umanità”

Dopo la testimonianza di Gianluigi che ha raccontato gli ultimi giorni di vita della moglie, Enzo Caroprese ha voluto parlare dell’Hospice di San Cesario, centro di eccellenza che assiste tanti malati terminali.

Quando Gianluigi ha perso la moglie per una malattia che non aveva lasciato molte speranze ha sofferto due volte. Al dolore per la scomparsa della compagna di una vita ha dovuto sommare la sofferenza per il modo, poco dignitoso, in cui la sua metà ha trascorso gli ultimi giorni di vita. L’uomo, un medico in pensione, ha raccontato di non aver trovato umanità nei colleghi. Quella umanità necessaria ad accompagnare un paziente verso la fine e una famiglia al distacco. Perché alla morte non si è mai preparati. Nemmeno quando sai che non c’è più nulla da fare. Quando non si può più lottare per guarire, per i malati terminali e i loro cari comincia un’altra lotta: quella per una morte dignitosa.

Enzo Caroprese, Responsabile dell’Hospice di San Cesario ha voluto scrivere alla nostra redazione per dire che nel suo centro la professionalità con cui si assistono i pazienti non esclude l’umanità. Anzi, si completano.

Le sue parole sono chiare e le riportiamo integralmente. “Il fine vita di una persona rappresenta certamente una fase unica, difficile, dolorosa , spesso straziante. Sono gli ultimi giorni, gli ultimi discorsi, in taluni casi, gli ultimi insegnamenti come ripeteva il mio Professore di medicina legale. Tutto questo diverrà “l’ultima volta” nell’animo e nei ricordi di chi resta.

Ben si comprende come una fase così complessa e coinvolgente, debba essere gestita da una equipe specializzata, dedicata agli ammalati in fase avanzata; capace di garantire una qualificata assistenza sanitaria, psicologica ed infermieristica. Capace di monitorare le condizioni del paziente e di far fronte alle diverse e numerose situazioni cliniche, sempre e comunque ingravescenti, che comportano l’utilizzazione di farmaci e tecniche in grado di rispondere a tutta la sintomatologia propria di questa fase; compreso il controllo del dolore e del delirio. Capace di stabilire un forte contatto con i familiari con i quali si dovrà effettuare un percorso. In grado, se richiesto esplicitamente dal malato, di dare risposte chiare ed esaurienti, facendo nel contempo comprendere che non sarà lascito solo.

Gli Hospice sono centri dedicati agli ammalati in fase avanzata, dove vengono praticate le cure palliative, cioè quelle cure che non portano a guarigione la persona malata, ma essenziali per garantirne un passaggio dignitoso.

Dal 2003 è attivo a San Cesario l’hospice della nostra AUSL, centro di eccellenza che in 17 anni di attività ha dato assistenza ad oltre 3500 persone in fase avanzata, garantendo il supporto psicologico ai loro familiari, compresa l’assistenza al lutto”.

Cosa è l’eccellenza senza umanità? Lo sfogo di Gianluigi: “I malati terminali sono ancora pazienti, mia moglie lasciata sola”



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