
Complice una bellissima giornata di sole che ha regalato ai leccesi un assaggio di primavera, qualche giorno fa, il tripudio di colori sventolati nella centralissima Piazza Sant’Oronzo, hanno assunto una tonalità più accesa e raggiante. Colori che sono serviti per dire no al razzismo. Uno su tutti: l’arancione, simbolo della campagna di sensibilizzazione contro tutte le forme di razzismo e intolleranza. Iniziativa organizzata e promossa dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali). I bambini delle scuole primarie e dell’infanzia, hanno unito le loro mani per formare un girotondo. Il primo a danzarlo è stato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, che per esprimere la sua vicinanza ha preferito la danza alle parole. Il colore arancione spiccava in una splendida giornata di sole sulle pettorine dei bambini e degli insegnanti.
I loro sorrisi echeggiavano in piazza Sant’Oronzo e il loro eco si udiva per le viuzze del centro.Lo slogan che i bambini cantavano era “accendi la mente, spegni il razzismo”, le voci gioiose, i sorrisi, i canti, le loro mani unite in segno di pace e felicità hanno attirato l’attenzione di numerosi passanti, molti dei quali presi dall’entusiasmo dei piccoli,hanno stretto le loro mani per dire no al razzismo.
Ma le iniziative per dire no al razzismo, continuano anche oggi, venerdì 20 marzo. L’associazione “La Tribù dei piedi scalzi”, in via Gallipoli nel capoluogo salentino, ospiterà i piccoli tamburellisti di Otranto. Dopo lo spettacolo, i genitori dei bimbi italiani e non, offriranno piatti tipici dei Paesi d’origine. Il cibo, vissuto da tutti come momento di conoscenza “dell’altro” che a volte spaventa, occasione unica di accoglienza e di unione tra culture diverse.
Le iniziative promosse e realizzate dal Comune di Lecce e dall’Unar, si concluderanno il prossimo 22 marzo – le quali rientrano nel programma unitario chiamato “Disegniamo insieme un futuro nel giardino delle fiabe e dei giochi del mondo”.