Un Piano provinciale per l'emergenza sbarchi è quello sottoscritto, nel pomeriggio di oggi presso la Prefettura di Lecce e che vede coinvolti non solo "l'Ufficio del Governo", ma tutte le realtà istituzionali e associative del territorio chiamate, se ce ne sarà bisogno, grazie a questo importante strumento di pianificazione, a regolare gli interventi di soccorso, assistenza e accoglienza nel caso di un massiccio sbarco di migranti sulle coste salentine.
Nulla in questo progetto è affidato al caso. Si parte dalla prima fase, quella dello sbarco, al trasporto e alla sistemazione provvisoria passando, poi, per il presidio medico-sanitario, fino anche ai rapporti con gli organi di stampa.
"Ci dotiamo di uno strumento operativo volto a prevenire problemi nel caso ci fosse sul territorio uno sbarco straordinario di migranti", ha affermato il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba.
"Sono state individuate una serie di strutture, è stato individuato un modello operativo, sono stati individuati porti di sbarco dove far convogliare i migranti, si è cercata nel complesso la collaborazione di tutte le unità operative che hanno lavorato alla stesura del piano per creare uno strumento preventivo che ci auguriamo, ove vi fossero esigenze di questo tipo, possa essere efficace sia a tutela di chi sbarca sia a tutela di chi opera”.
Attualmente, precisa Palomba, non c'è il rischio che possa avvenire uno sbarco massiccio, anche se negli ultimi giorni e, soprattutto nel 2016, il numero è aumentato notevolmente.
Con questo piano si parla, naturalmente, di un'accoglienza temporanea, “le strutture che, anche grazie all'ausilio dei comuni, abbiamo individuato sono molte e ne stiamo verificando l'agibilità, perché, in caso di sbarchi massicci, all'interno delle strutture dovremo ricorrere al via libera da parte del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, a molti lettini e a tutte le altre strutturazioni che sono necessarie a dare accoglienza. Di tutti i locali messi a disposizione dai vari enti, ovviamente, cercheremo di scartare quelli che dovrebbero essere adibiti ad altre funzioni, come, per esempio, le scuole. Li stiamo scremando grazie ad apposite commissioni tecniche che in questi giorni stanno compiendo una serie di verifiche sull'agibilità”.
Al momento come accoglienza ordinaria siamo intorno alle 2000 unità sia come Spar (Servizio Centrale del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), sia come migranti ordinari, ma i numeri stanno aumentando anche perché la quota per ogni singola provincia viene periodicamente aggiornata a seconda degli sbarchi che si verificano.