L’imposta di registro sui decreti ingiuntivi esecutivi – prevista dal d.p.r. n. 131/86 – si paga solamente sull’atto giudiziario e non anche sugli atti sui quali questo fonda. Un principio basilare ed elementare che – sottolinea ADUC Lecce in un comunicato stampa giuntoci in redazione – l’Agenzia delle entrate del capoluogo salentino “ha avuto bisogno di farsi spiegare dalla Commissione tributaria per comprenderlo ed applicarlo con un proprio provvedimento dell’8 aprile scorso”, si legge nella nota.
“I condominii che si sono rivolti ai nostri sportelli – spiega sempre ADUC – hanno avuto ragione sulle pretestuose richieste dell’Agenzia delle entrate”. Prima in giudizio, con un ricorso presentato e vinto lo scorso anno. E adesso – a seguito di quella sentenza anche in sede di mediazione tributaria – con l’ente che “ha accolto le nostre rimostranze facendo propria la motivazione della sentenza che li ha visti soccombere”. “Era necessario arrivare fino a questo punto?” si chiede ADUC, che prosegue:“Chiaramente no, ma chi vede il cittadino come un suddito tende a trattarlo copiando le gesta dello sceriffo di Nottingham”. Meglio tardi che mai, comunque. l’Agenzia delle entrate, a quasi due anni dalle rimostranze presentate, ne ha riconosciuto la piena fondatezza e si è adeguata.
Per i ricorsi relativi a casi identici che l’Agenzia ci ha fatto presentare prima della sentenza citata – e rispetto ai quali aveva negato le ragioni dei condominii – a questo punto l’ente non può che attendersi una condanna al pagamento delle spese di lite.
“Ai malcapitati cittadini che avessero dovuto pagare il doppio rispetto a quanto dovuto diciamo di presentare istanza di rimborso del tributo”, conclude ADUC.