Dopo il successo della prima tappa dei Dialoghi Dolmenici, la sezione dedicata a tecnologia e cultura all’interno de “Gli Scusi Dolmen festival” a Minervino di Lecce con l’intervento di padre Paolo Benanti, la riflessione condivisa sull’Intelligenza Artificiale incrocia il legame tra robotica e lavoro nel qualificato e appassionato contributo di Marco Bentivogli, a Cocumola, largo del Lazzaretto via Torre, sabato 19 agosto alle 19.30.
La scelta, ormai al terzo anno, dell’amministrazione comunale di Minervino di Lecce di offrire uno spazio e un tempo al tema non futuristico, ma di scottante presente quale l’Intelligenza Artificiale e tutte le sue coniugazioni nella nostra quotidianità ha trovato un interessante risposta di pubblico e critica proprio perché “il tempo disteso dell’estate permette di approfondire l’incrocio tra cultura, tecnologia e innovazione e di incontrare figure e testimonianze di spessore culturale alto in una forma coinvolgente e divulgativa sui temi dell’innovazione tecnologica che sta trasformando le nostre società, economie e vite tra opportunità e vulnerabilità” dice il Sindaco Caroppo che, con il brillante contributo del professor Accoto, saggista, filosofo e ricercatore affiliato al MIT di Boston, ha fortemente voluto costruire questa proposta estiva, innovativa e preziosa.
L’appuntamento di sabato 19 agosto vedrà protagonista Marco Bentivogli, sindacalista e già segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici (FIM-CISL), oggi coordinatore nazionale del movimento Base Italia, esperto di politiche del lavoro e promotore insieme a Carlo Calenda della proposta del Piano Industria 4.0. Focus dell’incontro la trasformazione tecnologica e i suoi impatti sul mondo delle imprese tra automazione robotica, nuove competenze dei lavoratori e innovazione dei comparti produttivi del nostro Paese. Nel dialogo, Accoto e Bentivogli discuteranno di macchine e lavoratori, di automatizzazione e intelligenza artificiale, di lavori del futuro o … di fine del lavoro.
Robotica e lavoro, dunque e come l’intelligenza artificiale accelera l’automazione del software invece del lavoro umano in vari ambiti, un dibattito necessario per comprendere se effettivamente queste innovazioni rischiano di mettere un’ipoteca sul futuro dei lavoratori della conoscenza e in bilico circa 2 milioni di posti di lavoro in Italia e se toccherà cedere al catastrofismo oppure prepararsi a cogliere le opportunità.