Interdisciplinarietà e internazionalizzazione, il Premier Conte parla agli studenti Isufi, le giovani eccellenze salentine

Questa mattina, prima dell’incontro al Cnr, Giuseppe Conte ha visitato il college della Scuola Superiore Isufi. Il futuro della Scuola e della Ricerca al centro del dialogo con gli studenti.

In duplice veste, quella di Primo Ministro e quella di Professore universitario, Giuseppe Conte ha incontrato gli studenti della Scuola Superiore Isufi questa mattina, appena prima di partecipare all’evento organizzato al Cnr di Lecce. Un momento importante per la scuola che per molti anni è stata messa in disparte e, forse, poco nota tanto nell’ambiente universitario, quanto al territorio salentino.

La certificazione di qualità, in tempi di crisi

Assieme al Premier presso l’aula magna del college della Scuola Superiore Isufi, nel campus Ecotekne, ci sono il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Ministro per il Sud Barbara Lezzi e tutte le cariche istituzionali, a cui si affianca il Rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara. È la questione dell’accreditamento della Scuola come Istituto autonomo, staccato dall’Università in cui al momento è incardinata, il nodo attorno al quale ruotano le parole di Zara, che si dice disposto a portare la scuola a valutazioni sull’attività, per ottenere “il bollino di qualità. Non vogliano un’autonomia autoreferenziale, ma riconosciuta”. Sembra, poi, raccogliere le polemiche delle ultime ore da parte delle associazioni studentesche, “purtroppo il budget da investire nell’università è ristretto. Basti guardare ai problemi strutturali delle Università specialmente al Sud”.

Delle potenzialità ancora inespresse

D’accordo con il Rettore anche gli studenti della scuola che puntano sempre più in alto. “La sfida dei prossimi anni – interviene Matteo Greco, rappresentante degli studenti Isufi – a nostro avviso, dovrebbe essere pertanto quella di ottenere il riconoscimento di scuola superiore autonoma da parte del Ministero. Ciò le darebbe opportunità di essere considerata nella ripartizione dei finanziamenti ministeriali (FFO) dando in questo modo certezza della sostenibilità negli anni delle attività svolte e una più solida base per esprimere appieno le sue potenzialità e aspirazioni”. Un intervento mirato, che migliori la situazione delle scuole superiori attualmente attive, prima di aprirne di nuove.

Giuseppe Conte, Primo Ministro o Professore?

Dalle due anime, il discorso di Giuseppe Conte, sicuramente attaccato al tema Università, dà conto dell’attività del Governo in direzione della ricerca, anche extra universitaria. “Non abbiamo fatto molto per l’attività di ricerca, bisogna parlare francamente”, confessa Giuseppe Conte. Ma l’insoddisfazione sarebbe sinonimo di prospettive per il futuro, che parte da una logica di costante valutazione di qualità.

I bandi per 1500 ricercatori non sarebbero che l’inizio di un’azione ragionata verso un miglioramento del sistema Università.

Ai ragazzi non può che rivolgersi come farebbe un buon professore ai suoi allievi. Interdisciplinarietà e internazionalizzazione sono i punti cardine per il successo della ricerca. “Noi professori, con i nostri raggruppamenti nei settori disciplinari, abbiamo costruito dei compartimenti stagni. Voi giovani siete il futuro, saltate questi compartimenti stagni e questi confini, abbracciate l’interdisciplinarietà”.

A seguito dell’incontro con gli studenti, la visita del capoluogo salentino procede al Cnr dell’Ecotekne, che vede Lecce tra le quattro città italiane, tutte al Sud, a vedere la collaborazione con Eni, nell’ambito di un programma di ricerca quinquennale.



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