Un vero è proprio “Inferno”, così vien descritto dal sindacato Osappp il primo piano del reparto infermeria del carcere di Lecce, dove la gestione dei detenuti affetti da problemi psichiatrici è affidata, salvo somministrazione di cure farmaceutiche, agli agenti della polizia penitenziaria che si sostituiscono al personale sanitario.
Il più rappresentativo sindacato di categoria chiede l’intervento di tutte le figure professionali e istituzionali per portare nelle sedi opportune le problematiche in cui versa il personale addetto alla sicurezza del complesso detentivo.
“… Il compito Istituzionale del poliziotto è quello della sicurezza – dichiara Ruggiero Damato, vicesegretario regionale Osapp Puglia – e non quello sanitario, vogliamo essere chiari e decisi; di fatto tali persone detenute affette da problemi psichiatrici non dovrebbero essere rinchiuse e gestite all’interno di un carcere per l’espletazione della pena e scaricati letteralmente ai poliziotti che non hanno ne le competenze ne i mezzi per la loro gestione…”
A Borgo San Nicola, a quanto dichiara in una nota l’Osapp, la gestione di tali detenuti psichiatrici è data al poliziotto assegnato al turno di servizio che si deve sostituire a “infermieri e psicologi” sopratutto nei turni pomeridiani e serali quando manca il personale medico.
“Le insistenti richieste di ogni genere, i continui gesti autolesivi e le prevalicazioni fra detenuti rendono la qualità del servizio dell’agente penitenziario a dir poco logorante per il fisico e per la mente” conclude Ruggiero Damato.