Ingiusta detenzione o errore giudiziario, i Radicali salentini ‘il risarcimento? Una bufala o quasi’


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Come si può leggere in vari siti dedicati alla giurisprudenza la riparazione dell'errore giudiziario – sulla base degli artt. 643 c.p.p. e seguenti – così come quella per l'ingiusta detenzione – in base all’art. 314 c.p.p. e successivi –  non ha la natura del “risarcimento danni” ma quella di “semplice indennità o indennizzo” che si basa sui “principi di solidarietà sociale” che si applicano in favore di chi sia stato ingiustamente condannato o ingiustamente privato della libertà personale.

Insomma, per dirla tutta l’ingiusta detenzione o l’errore giudiziario deriva comunque dall'esercizio di un'attività legittima da parte degli organi dello Stato, anche se, poi, si dimostra non illegittima, ma erronea o ingiusta.

Fatta salva tale necessaria premessa, va detto che spesso la vita reale – e tanti fatti di cronaca – racconta di serie conseguenze per chi ha subito una carcerazione ingiusta o comunque è rimasta vittima di un errore giudiziario. L’esistenza di questi sfortunati rimane spesso segnata per sempre.

Così, gli attivisti radicali salentini, in una nota, portano a conoscenza della nostra redazione un fatto increscioso, purtroppo molto frequente. Nella nota si legge: “il giusto risarcimento per ingiusta detenzione stabilito per legge, qualora un cittadino dopo essere erroneamente arrestato per un presunto reato commesso, viene poi assolto definitivamente, in realtà è una grossa bufala o quasi”.

Questo l’incipit provocatorio da parte degli scriventi che poco dopo spiegano meglio “una volta fatta la domanda presso la locale corte d'appello, bisogna aspettare per la sentenza d'irrevocabilità almeno un anno e mezzo. Successivamente depositata e notificata tale sentenza presso il Ministero bisogna attendere numerosi altri mesi”. Insomma come affermano i Radicali salentini “il tempo medio per avere dallo Stato materialmente i soldi è di circa tre anni, sempre che ci sia denaro disponibile”.

Un’ attesa ingiusta quasi quanto l’errore giudiziario subito, si può dire. Nella nota giunta in redazione, inoltre, si specifica un ulteriore sfumatura: “se una persona ha debiti oltre i 10.000 euro nei confronti di Equitalia, in questo caso c'è proprio la beffa, in quanto viene in automatico pignorato il risarcimento. E’ pazzesco”.

I Radicali, quindi, fanno appello al Ministro di Grazia e Giustizia, affinchè “modifichi al più presto questo ingiusto e assurdo metodo risarcitorio”.