Calcio in libertà. Lo sport abbatte le barriere e arriva ad animare le giornate dei detenuti

L’Unione Sportiva Lecce e l’associazione Anna e Valter hanno presentato un’iniziativa speciale per i detenuti di Borgo San Nicola.

Calcio in Libertà. Si chiama così il progetto di sport dedicato a chi vive all’interno della Casa Circondariale di Borgo San Nicola a Lecce e si prepara a dare inizio ad un nuovo percorso di vita. L’Unione Sportiva Lecce e l’associazione Anna e Valter hanno fortemente voluto organizzare un’iniziativa speciale che è stata presentata in giornata alla presenza di Maria Teresa Susca, direttrice dell’istituto penitenziario del capoluogo, Saverio Sticchi Damiani, presidentissimo del Lecce calcio,  Alfredo Fiorentino, presidente dell’Associazione Anna e Valter e gli esperti del settore, oltre che volti noti del panorama calcistico salentino, Daniele Giannuzzi, Antonio Valletta e Sergio Mello.

È lo sport il fulcro di questo progetto e il calcio in particolare. Già, il calcio. Lo sport degli Italiani, l’attività sportiva per antonomasia a cui si dedicano milioni di persone affidando il proprio svago, il proprio divertimento, il proprio tifo che significa sostenere qualcosa di più di undici giocatori ma vuol dire sostenere un’identità, un campanile, una comunità, un territorio, una maglia che è simbolo di tanti valori. Promuovere questa iniziativa nel carcere, significa poi, molto più semplicemente, promuovere l’attività motoria, che giova sullo stato psico-fisico delle persone.Tanto più in un contesto sensibile, di detenzione, dove è anche sinonimo di svago.

Parole belle e significative quelle espresse dal Presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani: “Il Lecce ha un obbligo morale ed etico verso tutto il territorio e vuole fare sentire la propria presenza in ogni ambito sociale. La nostra società dispone di una struttura organizzativa vigile a valutare qualsivoglia progetto utile per la collettività. Riguardo a “Calcio in Libertà”, il nostro supporto è quello di dare sollievo, attraverso il pallone, a chi vive momenti difficili e complessi. Questa finalità, conferisce un senso maggiore al calcio in sé”.

“Questa iniziativa è da annoverare tra le forme di collaborazione, sempre più qualificate, con il nostro territorio – ha affermato la dottoressa Susca, direttrice della Casa Circondariale di Borgo San Nicola -. Lo sport sollecita al rispetto delle regole, al lavoro di gruppo e quindi crea forme di aggregazione sociale”.

Determinazione ed entusiasmo, nelle dichiarazioni di Alfredo Fiorentino, tra i principali promotori di Calcio in Libertà: “Questa è un’iniziativa maturata a seguito di passate e lodevoli collaborazioni. Ed il Lecce, offrendoci la sua presenza, si conferma una squadra di serie A, avente dei dirigenti da Champions League!
La nostra finalità è prenderci cura delle tematiche sociali, per lasciare un segno, trasmettere un bel messaggio, un esempio educativo alle future generazioni’.

Insomma, si scrive ‘Calcio in Libertà’ ma si legge ‘opportunità d’inclusione, integrazione sociale ed esempio di vita’. In questo modo lo sport ha la possibilità di azzerare le barriere tra i ceti sociali, investendo tempo ed energie. Perché se mediante i suoi valori fondanti, il volontariato si affaccia nel contesto civico  e sociale, gli effetti conseguiti sono evidenti. Non c’è palo o traversa che tenga.Tutto prende senso ed il gol è assicurato.