‘Illuminiamo di rosso i municipi del Salento per ricordare Giulia’, la richiesta di Filomena D’Antini

La richiesta della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce per il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

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Illuminare di rosso le facciate di tutti i palazzi comunali della provincia di Lecce. È questa la richiesta di Filomena D’Antini, consigliera di Parità della provincia di Lecce, ai sindaci del Salento in occasione del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in memoria di Giulia Cecchettin ritrovata morta nel lago di Barcis.

La richiesta ai sindaci vuole essere un gesto simbolico per significare che gli amministratori locali sono sempre pronti ad aiutare le vittime di violenza e a contrastare la violenza di genere.

La tragica storia di Giulia, la giovane che è stata uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta e il cui corpo è stato abbandonato e ritrovato in un dirupo nei pressi di un lago in provincia di Pordenone, ci ha tenuto con il fiato sospeso per giorni. Non c’è stato minuto in cui non abbiamo sperato in una soluzione positiva, in un ravvedimento del carnefice. È bastato vedere una sua immagine in tv perché immediatamente nascesse nei confronti di Giulia una sorta di empatia, quasi che il suo sorriso luminoso di ragazza semplice rimandasse inevitabilmente a quello di una nostra sorella, di una nostra figlia, di una nostra cuginetta. L’epilogo ci ha straziato: l’ennesimo femminicidio di una catena senza fine. Nel frattempo su Filippo, che con un gesto maledetto ha lanciato nel vuoto della disperazione due famiglie (immaginiamo anche il dolore dei suoi genitori che volevano bene a Giulia), pende un mandato di cattura internazionale che potrebbe essere vano se il giovane dovesse compiere un gesto estremo.

‘Giulia è stata uccisa a causa di un amore malato che nulla a a che fare con l’amore vero – scrive nella nota Filomena D’Antini, da sempre in azioni di contrasto alla violenza di genere-. L’amore sano e vero esiste, basta solo saperlo riconoscere e sapersi allontanare da chi è ossessivo nell’ imporre le proprie idee, da chi è possessivo, da chi è violento. Bisogna denunciare e chiedere aiuto agli organi competenti. Spesso le vittime pensano di poter agire da sole e aiutare i loro carnefici, di poterli convincere che l’amore è altro ma, se agiscono da sole, spesso muoiono’. 



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