Obiettivo Fase 2, la parola al Gal Terra d’Arneo


Condividi su

Dopo due mesi di chiusura e restrizioni è urgente pensare al periodo di convivenza con il coronavirus. Non solo economia, ma arte, sport e benessere le priorità di cui parliamo con Cosimo Durante, presidente del Gal Terra d’Arneo.

Presidente che insegnamento trarre da questo dramma che stiamo vivendo?

Dai momenti negativi occorre cogliere due aspetti: gli insegnamenti e le opportunità. I primi per non ricadere nuovamente negli stessi errori, i secondi per ripartire più forti di prima. L’insegnamento a mio avviso più importante è che dobbiamo imparare ad avere più rispetto verso la Natura e l’Ambiente che ci ospita. Non ci possiamo più permettere di abusarne come abbiamo fatto finora, è giunto il momento di cambiare i nostri stili di vita e di imparare a vivere il mondo che ci circonda con più rispetto.

A questo proposito, che caratteristiche dovrebbe avere la ripartenza, ormai urgente per tutti?

Come già detto, oltre agli insegnamenti dobbiamo anche cogliere le opportunità che si apriranno da questa crisi. È l’ora di mettere in piedi una rivoluzione verde, di avviare una transizione ferma, decisa e netta verso un nuovo sistema economico ecosostenibile. Il Gal Terra d’Arneo vuole farsi leader di una nuova fase in cui la questione ambientale non sarà solo un tema collaterale ma diventerà priorità assoluta nell’Agenda politica, nonché un’opportunità di sviluppo economico senza precedenti. Lavoreremo per mettere in piedi nuovi strumenti di riutilizzo delle risorse, riduzione delle emissioni industriali e urbane, bonifica dei siti inquinati, sviluppo di un nuovo sistema agricolo, una nuova concezione dei trasporti, efficientamento energetico delle infrastrutture. Vogliamo ad esempio avviare la strategia “dal produttore al consumatore” con lo scopo di creare una politica alimentare più sostenibile, diminuire lo spreco degli alimenti, destinare una grossa fetta dei fondi per la politica agricola e ittica comune alla lotta ai cambiamenti climatici, ridurre drasticamente l’uso dei pesticidi, fertilizzanti e antibiotici. Inoltre promuovere l’economia circolare in tutti i settori di trasformazione alimentare promuovendo un consumo sostenibile di cibi sani a prezzi accessibili. Occorrerà investire molto in digitalizzazione per incentivare interconnessione e efficienza energetica.

Insomma vogliamo avviare una sorta di Green Deal locale che sia da esempio e precursore per una idea di sviluppo totalmente nuova.

Inoltre bisogna ripartire dagli eventi artistici, come la riproduzione festosa delle nostre città e dei nostri paesi. Addobbare i balconi dei palazzi pubblici e privati con i fiori, come si fa in alcune realtà del Trentino e del sud Tirolo, per dare fiato ai nostri florovivaisti, ripagarli dei danni subiti, e impreziosire le facciate delle nostre case.

Riprendere lo slancio della viticoltura, con il vino buono per celebrare in tutto il mondo la ripresa sociale, e quindi economica.

Rilanciare le nuove produzioni olivicole, promuovendo campagne di sensibilizzazione sociale 3.0 sulle caratteristiche benefiche e gli effetti salutistici dell’olio extravergine d’oliva, attivando misure di sostegno per i nuovi impianti di produzione intensiva.

Ripartire dal commercio con l’estero, attivando meccanismi di scambio conveniente tra i Paesi dell’Occidente più colpiti dall’emergenza Covid.

Riscoprire, insomma, un modello moderno di sviluppo, attento all’ambiente e più rispettoso del territorio, perché nessuno perda l’occasione storica che ci è stata data, avere la possibilità di ripartire, con una nuova partenza e maggiore sprint

A tal proposito serviranno dei finanziamenti notevoli, non trova?

Certamente e non ci spaventa. L’Unione Europea da qualche mese ha messo in piedi un enorme progetto di transizione verde, European Green Deal, da oltre 1.000 miliardi di euro. La stessa Italia ha già stanziato 330 milioni di euro in favore di progetti sul suolo nazionale. La Banca Europea d’Investimento è a sua volta pronta ad aprire le casse per sostenere le idee green. Insomma i fondi non mancano e abbiamo le idee chiare su dove reperirli. E siamo convinti che ogni euro speso in investimenti green ricadrà favorevolmente sulla nostra comunità con enormi interessi. Puntiamo ad un aumento di reddito notevole, nonché un aumento dell’occupazione e soprattutto nuove possibilità di professionali fortemente qualificate che attireranno i nostri giovani e freneranno la loro fuga dalle nostre terre.