La sua è una storia a parte. Non è un docente, almeno non nel senso pertinente, ma è un esperto, uno studioso, uno straordinario conoscitore della nostra Storia, italiana ed europea. Se si parla di Giornata della memoria e del ricordo, nessuno è in grado di mettere sul tavolo così tante pubblicazioni come Donato Maglio da Cutrofiano.
Come nasce la passione per questa parte della Storia che è diventata una tua missione di vita?
Nasce dai tempi della scuola, in particolare l’ultimo anno. Un mio docente mi ha fatto amare questa materia, perché non ci faceva solo studiare dai libri di scuola, ma anche da altri manuali. Così ho cominciato ad approfondire il tutto. Voglio ricordare poi che quest’anno ricorrono gli 80 anni delle leggi razziali (1938-2018) e quindi abbiamo un motivo in più per rievocare quegli eventi.
Iniziative culturali e promozione di attività di comunicazione sono lo strumento con il quale parli ai giovani di questi fatti così lontani, ma così attuali…
Ho viaggiato molto, sono stato nei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau in Polonia e Dacau in Germania, ma soprattutto mi sono concentrato sul dramma delle foibe, una vicenda terribile mirata allo sterminio del diverso avvenuto alla fine della Seconda Guerra Mondiale in Jugoslavia.
Hai pubblicato una serie di libri e di volumi attraverso i quali diffondi queste informazioni e ti preoccupi di custodire la memoria collettiva, magari rafforzandola…
Ho iniziato nel 2012, con un libro dedicato all’operato del papa Pio XII, un pontefice molto discusso, che secondo alcuni è stato un papa indifferente alla tragedia della guerra, secondo molti altri invece il salvatore di Roma, tanto da essere definito “defensor urbis”, perché era stata l’unica autorità politica e religiosa che aveva avuto il coraggio di rimanere a Roma durante i bombardamenti degli alleati, l’unico a portare sulle proprie spalle la sofferenza dei romani e degli ebrei in Italia.

Quali saranno le tue prossime iniziative?
Dal 16 gennaio fino al 30 gennaio prossimo sarò impegnato in molteplici incontri nelle scuole, in tutto il territorio salentino. Il mio intento è quello di portare a conoscenza delle nuove generazioni il significato e l’importanza dell’Olocausto e della tragedia dello sterminio degli ebrei. L’unico modo che abbiamo affinché questi drammi non si ripetano è quello di conservare la memoria di questi eventi, come monito perenne.