Soltanto due giorni fa Lecce città Pubblica aveva lanciato l’appello “ci sono monumenti in città che meritano attenzione tutela cura anche se non espressione della nostra architettura barocca, perché anch’essi racchiudono un valore culturale, una testimonianza storica. È il caso dell’albero di phytolacca di Via Marconi: 50 anni di vita circa, un esemplare spettacolare di radici fusto e foglie”.
Sì, parliamo del grande albero dalle radici e dalla chioma imponenti che sorge nei pressi del palazzo centrale delle Poste, poco distante dalla fontana dell’Armonia. Il maestoso albero soffriva a causa di un eccesso di acqua determinato da un’infiltrazione delle condotte dell’acquedotto.
Ieri all’appello aveva risposto l’Ordine degli Agronomi e dei Forestali che, a sua volta, ha inoltrato una richieta al sindaco affinchè il primo cittadino effettuasse un sopralluogo e verificasse lo stato della pianta.
Ed oggi dall’Acquedotto pugliese si dicono orgogliosi per l’intervento chirurgico, più che tecnico, effettuato per salvare quel capolavoro di radici e fronde.
Come spiegano dall’Aqp “per ridare linfa alla phitolacca, l’antica pianta autentico simbolo della città di Lecce, gli operatori dell’Acquedotto Pugliese hanno dovuto effettuare un intervento di chirurgia, grazie a cui è stato staccato un tronco idrico, finito tra le radici del colosso, e realizzato un apposito bypass per consentire il deflusso regolare dell’acqua”.
Insomma, un surplus di acqua dovuto alla straordinaria “capacità onnivora” della phitolacca, che tra le sue radici era riuscita ad avviluppare persino un tronco dell’Acquedotto.
L’intervento di oggi, si augurano da Aqp “consentirà alla monumentale chioma, di tornare alla sua vita di sempre, con piena soddisfazione dei cittadini e dell’Acquedotto, orgoglioso di aver avuto un’altra occasione per riannodare le radici di un rapporto antico e mai sopito con madre natura, la fonte più remota della sua ragion d’essere”.