L’arte parla al Salento. A Surbo, l’opera di Armida Mele e Agostino Guarascio che racconta il Santo


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Una data importante, il 4 aprile, per la cittadina di Surbo. In questo piccolo centro a nord di Lecce si vivrà un momento indimenticabile quando sarà presentata ai cittadini e al pubblico, la Pala d'altare della Chiesa di San Pantaleo, in via Cirillo, progettata dall'architetto Agostino Guarascio e realizzata insieme alla madre Armida Mele, nota pittrice di Surbo. Al termine della Santa Messa delle 19.00, officiata da Don Vincenzo Martella, sarà svelata alla cittadinanza l’opera dei due artisti, la più grande tra quelle ospitate all'interno degli edifici religiosi del paese. Le dimensioni, di 350 cm x 300 cm, hanno richiesto due mesi di intenso lavoro. La tela su cui è realizzata proviene da Firenze. Orgogliosa, la Pro Loco di Surbo, una delle più attive della provincia leccese, presieduta da Adelmo Carlà che sostiene l’iniziativa voluta dalla Confraternita di San Pantaleo e da Don Mattia.

L’evento di notevole interesse culturale ed artistico, coincide con un’occasione speciale: la celebrazione de i 120 Anni della Fondazione della Confraternita di San Pantaleo. Il quadro, ambientato nella campagna salentina, racconta alcuni momenti cruciali della vita del Santo, dai suoi primi miracoli al suo martirio. Sono tanti anche i significati simbolici che i due artisti di Surbo  hanno voluto imprimere sulla tela: dalla strada che richiama il percorso verso Cristo alla luce Divina che squarcia il buio della cecità. Un continuo contrapporsi di bene e male, di luce e oscurità, fuoco e acqua, peccato e perdono. Tutto sapientemente descritto dalle pennellate dell’opera.

Vengono inoltre rappresentati tutti gli elementi naturali da cui trae origine ogni sostanza di cui è composta la materia: il fuoco, elemento purificatore e vivificatore; l'aria, che è l'energia vitale che rappresenta il respiro cosmico; l'acqua, fonte della vita; la terra, solida e rigogliosa, che accoglie la vita e la nutre.

Impossibile per gli amanti dell’arte, perdersi la bellezza di quest’opera che racchiude in sé la forza di due identità artistiche dalla spiccata personalità.

di Tiziana Protopapa