Gli effetti della crisi economica che ha attanagliato l’Italia, ma anche numerosissimi paesi del Vecchio Continente si conoscono benissimo. Non c’è giorno in cui gli organi di informazione non battano notizie che hanno a che fare con disastrosa congiuntura finanziaria: suicidi di imprenditori impossibilitati a portare avanti la propria attività; famiglie che a causa degli altissimi costi non riescono ad arrivare neanche alla terza settimana del mese; fabbriche che chiudono lasciando per strada centinaia di operai; contrattazioni sindacali che hanno lo scopo di impedire che i grossi colossi dell’industria non chiudano le sedi nel “Bel Paese”. La lista è lunga, troppo lunga per la verità.
Solo per fornire qualche dato, pubblicato dall’Istat, per quel che riguarda il lavoro a giugno 2015 gli occupati diminuiscono dello 0,1% (-22 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di occupazione, pari al 55,8%, cala nell'ultimo mese di 0,1 punti percentuali. Rispetto a giugno 2014, l'occupazione è in calo dello 0,2% (-40 mila lavoratori). Il numero di disoccupati aumenta dell'1,7% (+55 mila persone) su base mensile;sempre a giugno il tasso di disoccupazione cresce di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente, arrivando al 12,7%. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è aumentato del 2,7% (+85 mila disoccupati) e il tasso di disoccupazione di 0,3 punti percentuali. Insomma, numeri impietosi che non lasciano ben sperare per il futuro.
Ma in tutto questo marasma c’è chi ancora si impegna e compie grossi, grossissimi sacrifici per fare sì che chi vive una quotidiana situazione di indigenza, possa ritrovare un minimo di dignità, parliamo del caso della comunità pakistana di Lecce, che ha dato vita a una colletta alimentare, donando generi di prima necessità a 5 famiglie e 3 persone esclusivamente italiane in difficoltà economiche. Il tutto avvenuto dopo raccolta fondi interna all'associazione Nazionale Italia Pakistan.
Un gesto che assume una valenza maggiore dato che la comunità pakistana del capoluogo è la seconda per numero di unità, ma anche una delle più povere. Un piccolo gesto, ma pieno di significato.