«La Corte Costituzionale ha respinto il comma 3 della legge anti- speculazione sui suoli colpiti da Xylella. La Consulta ha ritenuto, in sostanza, che anche le opere dei privati giudicate di interesse nazionale possanoo essere realizzate in deroga al divieto per 7 anni di cambio di destinazione urbanistica dei suoli interessati da espianto di ulivi a causa del Co.di.ro.».
È con queste parole che il Consigliere regionale del PD, Sergio Blasi ha commentato la decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma della Regione Puglia, contenuta nella legge del 2016 che fissava vincoli urbanistici più rigidi sui terreni interessati dall’espianto, abbattimento o spostamento degli ulivi condannati a morte dal batterio killer, per evitare possibili ‘speculazioni’.
Nel comma 3, bocciato dalla Consulta, era prevista una deroga a tali vincoli per le sole opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell'ambiente che non possano essere localizzate altrove e abbiano ottenuto una Via, una valutazione di impatto ambientale, positiva, con relative verifiche e autorizzazioni.
La norma era stata impugnata dalla Presidenza del Consiglio perché ritenuta un ostacolo alla realizzazione del gasdotto della Trasn Adriatic Pipeline.
«Aggiungo, per rispondere alle critiche che giungono dal gruppo regionale di Direzione Italia – conclude il consigliere del Partito Democratico – che tutelare il territorio non è una questione ideologica, ma un dovere di chi rappresenta la Puglia nelle sedi istituzionali. La sentenza della Consulta non boccia nessuna ideologia e non fa fare nessuna brutta figura alla Puglia perché, a parte il comma 3, il resto della legge è stato ritenuto pienamente costituzionale».