La libreria dei gatti neri: il giallo di Piergiorgio Pulixi tra fusa e mistero


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C’è un libro che riesce a parlare al cuore del lettore con la delicatezza di una carezza… felina. È La libreria dei gatti neri di Piergiorgio Pulixi, autore raffinato e profondo, capace di mescolare emozione, mistero e un pizzico di ironia con un’eleganza narrativa fuori dal comune. Un libro che profuma di carta, quella dei volumi riposti tra gli scaffali polverosi di una bottega nel cuore di Cagliari, specializzata in romanzi polizieschi e noir, custodita da due gatti che osservano silenziosi. Una libreria speciale, quasi invisibile a chi passa distratto, un luogo dove si entra per caso, ma si resta per scelta. E dove i gatti neri, Miss Marple e Poirot, non portano sfortuna, ma un’intuizione. Uno sguardo in più sul mondo.

Piergiorgio Pulixi costruisce una storia intensa, capace di commuovere e incantare. E che, una volta finita, lascia un vuoto, come la nostalgia di un posto dove si è stati bene.

Una libreria speciale e un mistero da risolvere tra scaffali e fusa

Marzio Montecristo, ex insegnante di matematica dal carattere burbero e scontroso, ha costruito in quella libreria una seconda vita, fatta di libri e solitudine, tranne il martedì quando in una saletta di Les Chats Noirs si riunisce il “club” degli amanti dei gialli, un gruppo di persone comuni, unite solo dalla passione per i polizieschi. Una banda mal assembrata, ma molto unita, di cui Marzio è diventato l’anima, suo malgrado.

Gli “gli investigatori”, ad un certo punto, si ritrovano a risolvere il mistero del serial killer delle clessidre, uno spietato assassino che si diverte a costringere le sue vittime a scegliere tra chi deve vivere e chi deve morire, lasciando sul luogo un orologio di sabbia come beffardo marchio del tempo che scorre inesorabile. Sarà l’ispettore Angela Dimase, amica di vecchia data del libraio, a coinvolgerlo nelle indagini, spingendolo a rimettere in gioco se stesso e i suoi “detective dilettanti”.

Riusciranno gli improbabili “investigatori del martedì” a sbrogliare anche questo caso, intricato quanto agghiacciante, permettendo alla polizia di fermare il feroce assassino prima che colpisca di nuovo?

Un giallo che fa le fusa all’anima

La forza di questo romanzo non sta solo nella trama – che si muove lieve, toccando corde profonde senza mai forzare la mano – ma nella scrittura di Pulixi,che scava con discrezione, che sa raccontare il dolore e la speranza con parole che sembrano sussurrate all’orecchio, mai urlate. Ogni pagina è una tessera di un mosaico che si svela solo alla fine.

Pulixi riesce in un’impresa rara: costruisce un giallo solido, avvincente, capace di tenere il lettore incollato fino all’ultima pagina, ma senza rinunciare alla tenerezza, all’ironia e a una profonda umanità. E quando arriverà all’ultima riga, si sentirà come chi chiude la porta di un posto caro promettendosi di tornarci presto. Perché certe storie non si dimenticano, si tengono nel cuore come un talismano.

Non si può leggere La libreria dei gatti neri senza sentire il bisogno di far parte di quella piccola comunità, senza desiderare di sedersi accanto a Marzio tra pile di romanzi, con una tazza di caffè e un gatto acciambellato sulle ginocchia. Non si può restare indifferenti davanti al dolore che si trasforma in forza, alla solitudine che si scioglie nella condivisione, al mistero che diventa occasione di crescita.

Un romanzo perfetto per chi ama i gialli pieni di cuore, per chi cerca storie che accarezzano ma non graffiano, per chi sa che a volte, i libri – proprio come i gatti – ci trovano quando ne abbiamo più bisogno.