“La Rotta di Enea” passa per Castro, l’itinerario culturale dell’eroe troiano arriva in Consiglio d’Europa


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Un viaggio nel passato, che ripercorre la rotta dell’eroe troiano in Puglia. Il primo contatto con l’Italia avviene proprio sulle cose del Tacco d’Italia, alla ricerca di una nuova patria. Tra mille peripezie, in cinque paesi diversi, Enea tocca i luoghi più suggestivi della civiltà mediterranea. Dalla Turchia, passando per la Grecia, l’Albania e la Tunisia, l’eroe del passato trova il suo approdo sicuro a Castro, sulle basse coste del Salento. Un itinerario alla scoperta delle più grandi civiltà del passato, che affronta temi sempre attuali e che riporta alla luce una memoria che, forse, era quasi perduta.

A Lecce e Brindisi l’Associazione Rotta di Enea e la Regione Puglia con la Camera di Commercio di Brindisi e Assonautica presentano il nuovo itinerario mediterraneo la “Rotta di Enea”, un nuovo itinerario culturale candidato al Consiglio d’Europa. È al Museo Castromediano di Lecce che la vicepresidente del Congresso dei poteri locali del Consiglio d’Europa Barbara Toce, il Presidente dell’Associazione Rotta di Enea Giovanni Cafiero, il prof. Francesco D’andria, direttore del museo archeologico di Castro e la Prof. Giulia Caneva dell’Università di Roma3 si sono incontrati per parlare della Rotta di Enea.

“E’ un grande onore e una grande responsabilità – afferma Giovanni Cafiero, presidente dell’Associazione Rotta di Enea – promuovere un progetto che vede come protagonista il Mediterraneo da Troia alle coste del Lazio e l’intero Mezzogiorno d’Italia nella regione che Virgilio ha scelto come primo luogo di approdo di Enea in Italia”. Un itinerario che diventa un simbolo, quello della riscoperta e del rilancio del Mezzogiorno in un contesto Euromediterraneo, dalle tradizioni verso un futuro migliore, sempre più aperto a scambi culturali, al turismo e all’economia del mare.

Il museo di Castro

È la cittadina salentina il punto di approdo dell’eroe del poema di Virgilio. A Castro ora sorge un museo archeologico, il MAR, per far conoscere gli straordinari ritrovamenti fatti durante il corso degli scavi che hanno portato alla luce il Santuario di Atena-Minerva. Nucleo centrale di tutto il MAR è la statua in calcare (pietra leccese) di Atena: è qui che si conserva il busto che permette di ricostruire una scultura alta più di tre metri, probabilmente collocata all’interno del tempio. Di straordinario valore anche le lastre di pietra leccese che dovevano costituire il recinto intorno all’altare principale, all’aperto: un universo vegetale di stile barocco all’interno del quale si inseguono animali come leprotti, volano aquile e colombe, corrono figure umane, a rappresentare l’inesauribile fecondità della natura.

Statua di Atena

Un’occasione importante, di rilancio del Sud e di valorizzazione delle tradizioni locali, in ottica sempre più larga e per un futuro migliore.