Una riforma, delle linee guida ben precise che intendono dare un nuovo volto alla scuola italiana per migliorare il livello di insegnamento, ma soprattutto il livello di preparazione degli studenti italiani. È questo l’obiettivo principale che si pone il Governo ed il Ministero dell’Istruzione nella riforma della scuola italiana che è in atto e che verrà presentata al Parlamento entro novembre per poi essere votata e diventare effettiva.
Per parlare di questo ed illustrare a giornalisti ed opinione pubblica le linee programmatiche della riforma, si è tenuto questa mattina a Lecce, presso Palazzo Turrisi, un incontro a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, l’ingegnere Roberto Reggi, il responsabile regionale della Pubblica Istruzione, Fabio Inglese; il consigliere comunale del Pd, Paolo Foresio; il deputato del Pd, Salvatore Capone; l’assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone. Il Sottosegretario Reggi, che in questi giorni è impegnato con l’azione di divulgazione delle linee programmatiche in tutte le sedi scolastiche del Paese, ha dichiarato: “L’obiettivo è quello di rendere i nostri studenti più preparati, pronti e brillanti. Sono stati stanziati circa 4 miliardi di euro per migliorare le nostre scuole ed il tutto deve partire da una questione di base fondamentale come la meritocrazia dei nostri professori che dovranno essere qualificati a dovere per poter insegnare nelle scuole italiane”.
Un’iniziativa che intende far crescere la scuola, facendola diventare più bella, con interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale; più sicura, con interventi di messa in sicurezza (appunto), rimozione dell’amianto e per ridurre le barriere architettoniche; più nuova, con lo sblocco del primo blocco del Patto di Stabilità e nel mettere mani agli edifici immediatamente cantierabili. Nell’operazione #scuolebelle saranno coinvolte 17.961 scuole e saranno stanziati 450.000.000 di euro; quello #scuolesicure interesserà fino a 2.865 edifici con 400.000.000 di euro a disposizione, nell’iniziativa #scuolenuove, infine, saranno stanziati 244.000.000 di euro per un totale di 404 edifici interessati.
Un piano per cambiare la scuola italiana che si fonda su dodici punti in totale. Mai più precari nella scuola: con un piano straordinario per assumere 150mila docenti a settembre 2015 e chiudere le Graduatorie ad Esaurimento. Dal 2016 si entra solo per concorso: 40mila giovani qualificati nella scuola tra il 2016 ed il 2019. D’ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso, come previsto dalla Costituzione. Mai più liste d’attesa che durano decenni. Basta supplenze: Garantire alle scuole, grazie al Piano di assunzioni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli studenti la continuità didattica a cui hanno diritto. La scuola fa carriera: qualità, valutazione e merito: scatti, si cambia: ogni tre anni, due prof. su tre avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie ad una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al miglioramento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubblicherà il proprio Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento. La scuola si aggiorna; formazione e innovazione: formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi. Scuola di vetro; dati e profili online: Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa. Sblocca scuola: Coinvolgimento di presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola. Per abolirle tutte. La scuola digitale: Piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuire i costi. Cultura in corpore sano: portare Musica e Sport nella scuola primaria e più storia dell’arte nelle secondarie, per scommettere sui punti di forza dell’Italia. Le nuove alfabetizzazioni: Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai sei anni. Competenze digitali: coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secondaria. Diffusione dello studio dei principi dell’economia in tutte le secondarie. Fondata sul lavoro: Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi tre anni negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, estensione dell’impresa didattica, potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale. La scuola per tutti, tutti per la scuola: Stabilizzare il Fondo per il miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l’utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole. Attrarre risorse private (singoli, cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.