La specializzazione post laurea dei medici va pagata: 10 dottori leccesi risarciti dopo anni


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Solo nei giorni scorsi alcuni medici si sono visti riconoscere il diritto ai compensi per la scuola di specializzazione post-laurea in Medicina. Pare infatti che questi dieci dottori – specializzandi in diverse materie e che oggi, oramai, sono divenuti primari in diversi reparti degli ospedali italiani – dopo un travaglio giudiziario abbiano finalmente ottenuto una somma da 40 a 50mila euro ciascuno. Tutti oggi di età compresa tra i 45 e i 55 anni originari di Lecce,  dopo una lunga battaglia sindacale e giudiziaria avviata, recupereranno una cifra monetaria che fa riferimento ai redditi di cui sono stati privati in passato, più gli interessi di tutti questi anni. Ad accogliere la loro domanda è stato il Tribunale civile di Roma al termine di un'azione collettiva avviata nel lontano 2004, che ha riguardato il riconoscimento – ritenuto poi giusto dal giudice del tribunale capitolino – di una “adeguata remunerazione” per la formazione successiva al percorso dopo la laurea dei professionisti.
 
A difenderli, l’avvocato Cosimo Rochira, legale del gruppo, oggi giudice di Pace di Lecce, e la collega Anna Rita Lochi. I due difensori hanno fatto valere la direttiva comunitaria numero 76, del 1982, che riconosce agli specializzandi un riconoscimento economico per il periodo di specializzazione svolto. Quest’ultimo, come è noto, varia in base alla disciplina e dura almeno un paio di anni. Sebbene il termine entro il quale la norma europea avrebbe dovuto essere attuata fosse stato esplicitamente fissato già nelle direttive del 1982, nell’ordinamento italiano è stata recepita soltanto a distanza di un decennio.
 
E, peraltro, su impulso della Corte di Giustizia comunitaria, che ha emesso una sentenza il 7 luglio del 1987.
 
Alla quale è poi seguito, soltanto nel 1991 – specifica l'avv. Giovvanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" – il decreto legislativo che riconosce l’inadempimento riconducibile al legislatore nazionale, obbligando lo Stato a risarcire i danni causati ai dieci professionisti dalle violazioni del diritto comunitario.