Forse non tutti sanno che le origini della Befana sono salentine. Maria Oronza Epifani, classe 1889, era infatti di Monteroni. All'epoca, i regali venivano aperti direttamente il 6 Gennaio, quando ancora la leggenda di Babbo Natale non aveva attecchito in Italia. Addirittura, nella sua terra d'origine, esiste una vera e propria "Casa della Befana" (nata da un progetto che mira a valorizzarne la figura nelle vesti di mediatrice culturale). Da qui, l'idea di realizzare un evento che riproponesse questa simpatica "vecchietta" come protagonista principale delle festività. La "Festa della Befana", dunque, avrà modo di realizzarsi partendo proprio dal Tacco d'Italia. Prevista dal 2 all'8 gennaio 2017, coniugherà aspetti tradzioniali e solidali in un percorso itinerante lungo i comuni appartenenti alla cosiddetta Valle della Cupa (sostenuto dall'Associazione "Puglia Giovane"). Un ironico e mai scontato Gianni Ippoliti ha dunque introdotto la conferenza stampa di presentazione della kermesse – tenutasi in mattinata presso la sala giunta di Palazzo Carafa – con una battuta piuttosto significativa: "Se un giorno i Carabinieri dovessero fermare Babbo Natale per un controllo, chiedendogli i documenti, lui cosa risponderebbe? La Befana, invece, potrebbe tranquillamente esibire le proprie generalità, avendo nome e cognome!".
Ed è proprio dall'identità reale di Maria Oronza Epifani che intende partire la manifestazione, con tanto di numerose tappe. Tra queste, la diretta da "La Casa della Befana" su Rai1 durante il programma "La Vita in Diretta" dalle ore 14.10. Importanti collaborazioni e partnership istituzionali affiancheranno il nuovo evento. Presente anche una rappresentanza di Russia e Venezuela insieme agli organizzatori. "Oltretutto – prosegue Ippoliti – abbiamo scoperto che in alcune zone della Russia esistono delle storie legate ad una certa Babushka, un'anziana che porta i regali. Stiamo cercando i legami esistenti con altri paesi del mondo. Morale della favola, noi siamo per la Befana!".
Gli fa eco Paolo Perrone, sindaco di Lecce. "Effettivamente, si nota un'assuefazione di tradizioni che non sono nostre, non solo in riferimento a Babbo Natale. Prima in casa nostra si facevano solo i presepi, senza l'albero. E questa iniziativa è molto interessante perché ci fa riscoprire l'attesa. Recupero, allora, di una coscienza di appartenenza ad una comunità. Partecipano, poi, più Comuni, cogliendo opportunità di fare sistema. Gli organizzatori sono riusciti a dare, alla festa della Befana, un taglio non esclusivamente circoscritto a livello locale".
Numerosi i riflettori accesi sulla Festa. Anche perché dietro vi è un significato benfico, umanitario, didattico, volto a diffondere il messaggio della pace tra i popoli e della tutela dei diritti dei bambini.
Una Befana che giungerà anche a Norcia, città recentemente colpita dal sisma, per regalare qualche sorriso in luoghi dove ce n'è davvero bisogno.