La Via Lattea come non l’avevate mai vista: nel progetto Hi-Gal due ricercatori salentini


Condividi su

Immagini straordinarie, da restare a bocca aperta, raffiguranti bozzoli di gas e polveri che racchiudono stelle nascenti. La Via Lattea, come nessuno l'aveva mai vista prima d’ora, presenta il suo lato più giovane e dinamico; ricco di embrioni e stelle pronti in procinto di svilupparsi nei prossimi milioni di anni. Si tratta di un ritratto mozzafiato – pubblicato sulla rivista Astronomy and Astrophysics – si dovuto al progetto Hi-Gal. Basato sulle immagini nell'infrarosso catturate dal telescopio Herschel, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), andato in pensione tre anni fa, nell'aprile 2013. Ebbene, nel team che, da Roma, ha avuto un ruolo guida, vi sono due salentini: il dott. Davide Elia, astrofisico salentino presso l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e il dott. Stefano Pezzuto. Ad Hi-GAL partecipa anche l'Università del Salento, nella persona del prof. Francesco Strafella.
 
Lo scorso venerdìci rivela il dott. Eliain occasione dell'uscita di un importante articolo scientifico riguardante il progetto "Hi-GAL" per l'osservazione delle prime fasi della formazione di nuove stelle, abbiamo anche divulgato le immagini – altamente spettacolari – della Via Lattea ottenute con il satellite Herschel dell'Agenzia Spaziale Europea, sulle quali si è basato il nostro lavoro. La notizia, oltre ad essere annunciata dai siti istituzionali dell'INAF, delle agenzie spaziali europea ed italiana, è apparsa venerdì nella homepage di Repubblica, che ha anche dedicato una media gallery alle nostre immagini”.
 
Ritengo che possa risultare interessante – scrive Elia – venire a conoscenza dell'apporto che i ricercatori salentini operanti nella nostra terra e, più spesso, in altre città d'Italia o del mondo, forniscono quotidianamente alla conoscenza, talora raggiungendo risultati di risonanza anche planetaria, come in questo caso”.
 
"Le mappe ottenute con i telescopi ottici permettono di vedere solo stelle già formate, come il Sole", ha invece sostenuto Sergio Molinari, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e responsabile del progetto Hi-Gal, finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e negli ultimi anni dall'Unione Europea nell'ambito del programma Via Lactea, coordinato dallo stesso Molinari.

Con l'Italia hanno collaborato al progetto – si legge in un articolo pubblicato dall’ANSA – Stati Uniti, Canada, Germania, Gran Bretagna e Francia. Quello che emerge, ha aggiunto, "è il ritratto di una galassia tranquilla, che sta producendo nuove stelle a un ritmo non veloce. Una galassia nel pieno della maturità".